«Una parola sola per definire quello che sta succedendo? Caos. Non me ne vengono in mente altre se non che la situazione che stiamo vivendo, anzi subendo, è assolutamente inaccettabile». A parlare è Ulderico Beato che, con il suo chalet ristorante pizzeria “Baia Principe” sul lungomare Gramsci centro, ha vissuto un fine settimana di “passione” e rabbia.
«Rabbia e indignazione, aggiungerei – sbotta Beato – a causa della mancanza del servizio di salvataggio a mare in forma associata, non possiamo affittare ombrelloni, sdraio e lettini. E siamo anche stati costretti a dirlo ai villeggianti che sono venuti da noi per godersi il primo sole. Qualcuno ci ha anche apostrofato con parole non certo dolci e gentili». Insomma Beato è a dir poco indispettito anche per il fatto di essersi trovato tra l’incudine e il martello «senza avere alcun tipo di responsabilità sul disservizio diventato un vero e proprio disagio. Per aprire ombrelloni e sdraio, infatti, un qualsiasi operatore balneare deve avere il suo bagnino.
La presenza dei bagnini di salvataggio in forma associata, almeno lungo la costa sangiorgese, comprese le spiagge libere, formalmente sarà garantita dal 24 maggio. Dal 6 giugno la loro presenza sarà obbligatoria e costante fino al 7 settembre, tre mesi che coincidono con l’alta stagione. Fino al 24 maggio prossimo, dunque, se un concessionario di spiaggia volesse aprire gli ombrelloni o affittare una sdraio dovrebbe avere a disposizione anche il suo bagnino. In caso contrario, l’ordinanza della Capitaneria vieta lo svolgimento dell’attività cosiddetta di elioterapia. Una circostanza che a qualche operatore, come nel caso di Beato, non è andata affatto giù, perché significherebbe improntare altri soldi per garantire il servizio di salvataggio nel proprio tratto di arenile in concessione, anche se per qualche giorno. «E oltre alla beffa anche il danno economico: abbiamo praticamente perso un fine settimana di spiaggia. Di questi tempi – conclude Beato – non possiamo certo permetterci questo lusso. Le autorità e le istituzioni prendano atto di quello che sta succedendo, che a mio avviso è a dir poco inaccettabile».
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