L’attività di prevenzione e repressione delle Fiamme Gialle a contrasto del gioco illegale e a tutela dell’economia sana nello specifico settore, è prioritariamente rivolta a tutelare gli operatori onesti, oltre che a garantire al fisco quell’insieme di entrate che derivano dall’applicazione del prelievo erariale unico (Preu), dell’imposta sugli intrattenimenti, imposte dirette, indirette e tributi connessi.
«A tal riguardo, risulta emblematica l’attività di servizio portata a termine grazie alla proficua collaborazione intercorsa tra militari della Guardia di Finanza di Fermo e l’Agenzia delle Dogane e Monopoli di Ancona ed Ascoli Piceno, che – si legge in una nota delle Fiamme gialle – ha consentito di disvelare, all’interno di un bar del Fermano, la presenza di un totem, consistente in un’apparecchiatura utilizzata per il gioco a distanza, che non rispettava le prescrizioni indicate dal Testo unico delle leggi di pubblica sicurezza. In particolare, a seguito di preliminare attività info-investigativa, militari del Gruppo di Fermo, insiemea funzionari dell’Adm, hanno proceduto ad effettuare un intervento congiunto presso il locale adibito a bar con annessa sala da gioco, in cui è stato trovato un avventore intento a giocare su un dispositivo irregolare. Nello specifico l’apparecchio, oltre a fornire i canonici e autorizzati servizi (es. ricariche telefoniche), risultava munito di accesso diretto ad una piattaforma di gioco tipica delle slot machine con rulli virtuali, corredato da apposito “case” per l’inserimento di banconote e con credito attivo riportato nella parte inferiore della piattaforma, risultando di fatto non conforme alla normativa vigente, in quanto scollegato dalla rete telematica dell’Agenzia delle Dogane e dei Monopoli che permette di controllare le giocate. Nel corso dell’attività, le divise, dopo aver immortalato l’azione di gioco sulla postazione con rilievi video-fotografici, hanno proceduto ad identificare e ad assumere informazioni dall’avventore, il quale ha confermato di aver inserito i soldi nel case e di aver giocato attraverso il totem».
L’attenta valutazione delle circostanze ha permesso di concludere le attività con il sequestro amministrativo cautelare ex art. 13 Legge 689/1981 dell’apparecchio, in quanto non rispondente alle caratteristiche e alle prescrizioni di cui all’art. 110 TULPS comma 6 e/o 7 e alle annesse disposizioni attuative, preludio alla successiva irrogazione della sanzione amministrativa (fino a euro 50.000) da parte dell’Adm competente.
Non essendo stato possibile al momento del controllo aprire il case per effettuare il conteggio del denaro presente, avendo la parte riferito di essere sprovvista in quel momento delle chiavi necessarie, personale della Guardia di Finanza, insieme a quello dell’Adm, ha proceduto all’apertura ex post del contenitore presso gli uffici della Caserma, dove era stato cautelato con gli appositi sigilli. L’attività ha permesso di constatare la presenza di banconote per un totale di 140 euro. Tale somma è stata sottoposta a sequestro amministrativo in quanto fonte di prova e provento della condotta illecita, e pertanto verrà versata al Fondo Unico Giustizia. La Guardia di Finanza procederà, altresì, ad approfondimenti sulla posizione fiscale dell’esercente.
L’attività testimonia la sinergia tra due apparati dello Stato che quotidianamente collaborano nello svolgimento di attività tecnico-operative rientranti nel settore del gioco, nonché l’attenzione prestata per la tutela dell’economia e del mercato da forme di concorrenza sleale, per la salvaguardia dei consumatori appartenenti alle fasce più deboli, da proposte di gioco illegali, insicure e prive di alcuna garanzia.
Per poter lasciare o votare un commento devi essere registrato.
Effettua l'accesso oppure registrati