Il porto turistico di Porto San Giorgio (foto Cristiano Ninonà)
di Sandro Renzi
Due i punti all’ordine del giorno del Consiglio comunale di stasera convocato a stretto giro dal Presidente Bragagnolo per discutere del porto. Questo a distanza di cinque giorni dall’ingresso della Sgds Multiservizi all’interno dell’approdo. A relazionare sull’affidamento diretto della gestione di tutta la struttura alla municipalizzata ci ha pensato l’assessore al demanio, Fabio Senzaqua, ripercorrendo le ultime tappe di una vicenda iniziata due anni fa. «Atto storico per la nostra città -ha esordito l’assessore- a cui siamo arrivati dopo aver preso atto della situazione che si era venuta a creare nella gestione della concessione, a partire dalla polizza fideiussoria che non c’era più perché svincolata nel 2016 dall’Amministrazione. Da quel momento il pagamento dei canoni non avveniva più in maniera regolare». I tentativi di trovare un’intesa con la società Marina non hanno però portato ad alcun risultato.
«Niente rateizzazione per i 970 mila euro di canoni non versati -ha ricordato Senzacqua- e poi la richiesta fatta a più riprese di avere una nuova polizza. A quel punto abbiamo dato avviso di revoca della concessione». E poi le tante pec e mail scambiate tra Comune e Marina, i ricorsi al Tar piuttosto che alla sezione civile del Tribunale di Fermo, carte bollate che alla fine hanno confermato la bontà del provvedimento di revoca adottato dagli uffici di via Veneto. Restava da affrontare però il nodo della gestione. E la scelta di affidarsi alla Sgds viene rivendicata da tutta la maggioranza che Senzacqua ha ringraziato. «Fermo restando che la priorità resta la gara ad evidenza pubblica e il ricorso alla Sgds sarà temporaneo». Esclusa la possibilità di ricorrere al privato, per il quale ci sarebbe stata comunque una gara con i tempi tecnici del caso, l’Amministrazione Vesprini ha optato per affidarsi alla società presieduta da Lanciotti, anche dopo aver scartato l’ipotesi di una gestione diretta. Il Pef presentato dai vertici della Sgds, spalmato su tre anni, parla di 1.300.000 euro di entrate all’anno a fronte di un milione di euro di uscite con utile di circa 35 mila euro annui. Per il personale attualmente impiegato al porto c’è la possibilità di una riassunzione nella Sgds.
Il Pef è stato asseverato anche da uno studio tecnico terzo ed ha raccolto il parere favorevole dei revisori dei conti dell’ente. Per i servizi essenziali (pubblica illuminazione, colonnine, servizi igienici etc.) compresa la sicurezza, è stato invece redatto un piano dall’ufficio tecnico del Comune, avendo come riferimento una capienza dimezzata, ovvero di circa 400 posti barca. Per coprire questi interventi si è deciso di stanziare 300 mila euro così ripartiti: 101 mila euro dall’avanzo di amministrazione nel quale sono confluiti fondi della regione Marche con destinazione vincolata riguardante proprio i porti ed altri 156 mila euro stanziati sempre dalla Regione a cui si sommeranno due tranche da 78 mila euro ciascuna. Entro venerdì la firma del contratto con la Sgds. «Soldi che non toccano le casse del Comune e dei cittadini» ha tenuto a precisare l’assessore al demanio.
Per Catia Ciabattoni (Pd) restano però le perplessità sull’operazione. «Sarebbe stato logico vagliare prima attentamente tutte le alternative che non coinvolgessero il Comune, visto anche la tempistica del contratto di due anni più uno» Ciabattoni che lamenta l’assenza di «dati oggettivi o disponibili come si evince dal piano della Sgds» per la formulazione di una proposta concreta di gestione del porto. La consigliera Ciabattoni punta l’indice pure sul piano redatto dagli uffici tecnici la cui attuazione, subordinata alla ripresa in consegna della struttura, richiede sopralluoghi e valutazioni che necessiteranno di tempo. «Visto queste mancanze chiedo di fermare l’iter e ragionare su cosa fare» ha detto la Ciabattoni. Le ha fatto eco la collega di minoranza, Elisabetta Baldassarri, soffermandosi sui rischi a cui si espone la municipalizzata assumendo la gestione dell’approdo. «Potevano essere percorse altre strade tenendo conto della disponibilità di operatori specializzati del territorio?» ha chiesto la Baldassarri. Anche Christian De Luna (Pd) mette in dubbio la possibilità che la municipalizzata possa gestire il porto. «La nostra proposta c’è, perché ad esempio non fare una cooperativa tra più società private esperte nella gestione dei porti? Oppure perché non creare una società ad hoc senza scomodare la Sgds».Per Emanuele Morese di Noi Moderati la Sgds «oggi fa un atto di coraggio. Il coraggio di andare avanti noi ce lo mettiamo». Sulla stessa lunghezza d’onda anche Andrea Rogante.
L’ex sindaco Nicola Loira critica «l’affidamento alla società e non perché non si possa fare ma perché riteniamo che la Sgds non sia in grado per competenze e struttura di gestire il porto» ha detto aggiungendo «così si espone la società ed il socio a rischi enormi. Anche gli interventi da fare all’interno del porto sono coperti da nebulose. E come ci è stato detto in Commissione i soldi per ora sono 220 mila euro. E se dovessero servirne di più dove si andranno a prendere? Siamo certi che non si toccheranno le casse comunali?». Le critiche dell’opposizione si sostanziano quindi nella richiesta di ritirare la delibera e al momento del voto il Pd è uscito dall’aula.
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