Tumas Group e Tum Invest Group dietro l’interesse per la Fermana

FERMO – Interessi in ambito alberghiero, immobiliare, dei casinò ma anche con diramazioni in altri settori. Il profilo della società interessata alla Fermana, tramite il suo rappresentante Francesco Pileri, porta a Malta. Le tracce dunque vanno all’isola del Mediterraneo dove lo stesso Pileri è spesso presente e ha i suoi interessi. Da li dunque arriveranno martedì prossimo a Fermo gli imprenditori per arrivare alla chiusura della trattativa per la Fermana. Ecco gli scenari possibili.

Non è affatto un segreto, tutt’altro. Lo scenario della trattativa che vede impegnata la Fermana porta a Malta e segue la linea di un gruppo imprenditoriale, sviluppato su una linea familiare, impegnato su vari fronti: dall’alberghiero, all’immobiliare, passando anche per la gestione dei casinò. Insomma un gruppo molto importante sulla cui identità sia la parte fermana con Simoni e Ruggeri, sia lo stesso manager Francesco Pileri hanno finora mantenuto massimo riserbo.

Ma alcune tracce lasciate hanno portato ad indagare in tal senso e hanno portato fino a due realtà, entrambe maltesi, legate tra loro appunto da vincoli familiari. Parliamo del Tumas Group, una società immobiliare e di sviluppo con sede a Malta, attivo nei settori del gioco d’azzardo online, dell’ospitalità e del tempo libero, della gestione, dello sviluppo immobiliare, dei trasporti e dell’energia, attraverso molte società. I contatti dunque dovrebbero essere in corso con questo gruppo e anche con una delle sue “diramazioni” ovvero la Tum Invest Group, specializzata in ambito immobiliare. Un gruppo storico e conosciuto a Malta guidato da sempre dalla famiglia Fenech. Insomma sono questi, a quanto sembra, gli interlocutori del club gialloblù attraverso la mediazione di Pileri, con i quali si sta lavorando al futuro della Fermana magari attraverso alcuna delle società, oltre una ventina, che fanno riferimento al gruppo con affari in vari settori. Finora contatti solo attraverso il manager ternano o in videoconferenza ma il giorno dell’arrivo a Fermo è prossimo: sul calendario è fissato nei prossimi giorni (martedì 27 maggio?), per parlare direttamente ma anche per andare a toccare con mano la situazione strutture, dal Recchioni passando per l’impianto della Cops che il Comune di Fermo gestisce (quest’anno la società ha risistemato il fondo ed è tornato teatro delle sedute di allenamento gialloblù) ma è di proprietà del Ministero degli Interni. Chiaro che l’investimento sulla Fermana si inquadrerebbe come collaterale ai vari interessi e agli asset degli investitori che andrebbero ad individuare nel territorio fermano sviluppi interessanti per il loro businnes.

Sarà l’occasioni per guardarsi negli occhi e valutare tutta la situazione. Per l’omologa e il piano di ristrutturazione dei debiti con lo stato (coinvolti Agenzia delle Entrate, Inps Inail e Credito Sportivo) c’è da sempre ottimismo e si attende solo l’ok definitivo dal Tribunale, dopo il lavoro svolto in tal senso dallo studio dell’avvocato Daniele Gambelli che lavora su questo ormai da svariati mesi. Poi c’è la questione relativa alla chiusura della stagione corrente con la chiusura dei pagamenti ai tesserati oltre a questo anche debiti con fornitori privati che esulano dall’omologa e che vanno dunque saldati interamente per evitare spiacevoli inconvenienti. In tal senso si deve cercare la soluzione ottimale per evitare che queste due situazioni (chiusura stagione 2024-2025 e debiti privati pregressi) possano andare ad ostacolare sia l’omologa che l’ingresso dei nuovi soci.

Una situazione dunque che la società Fermana spera di chiudere in maniera positiva nel giro di pochissimi giorni per poi andare a programmare l’aspetto tecnico della prossima stagione con un nuovo assetto societario. Il 55% andrebbe ai nuovi investitori con la famiglia Simoni in minoranza con il 45% ma chiamata ad esprimere la figura di un presidente fermano. Certa la presenza in quel caso di Francesco Pileri come amministratore e Federico Ruggeri quale direttore generale anche come rappresentanza delle due anime sella futura società. Questo in caso di esito positivo della trattativa ma c’è anche da valutare, in caso di necessità, un cosiddetto “Piano B” nel caso in cui la fumata non sia bianca, bensì “nera”. E a quel punto i tempi sarebbero stretti per pianificare al meglio l’Eccellenza. Ma per sapere come andrà, ormai mancano solo pochi giorni.

Roberto Cruciani


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