Benedetta Rossi a “Belve”: «Sono sincera, senza filtri. Non subisco le critiche ma le delusioni». La politica? «Non fa per me»

TV - La nota foodblogger originaria di Porto San Giorgio, diventata un personaggio dai fornelli della sua casa nel Fermano, stasera ospite del programma su Rai2 condotto da Francesca Fagnani

«Che belva mi sento? Ci ho pensato molto: un rapace, l’allocco. Spesso si dice “sei fesso come un allocco” che però fesso non lo è affatto, anzi. Poi ha un grande udito e io so ascoltare. E’ molto legato al suo territorio, proprio come me». Ha risposto così, stasera, Benedetta Rossi alla domanda di rito di Francesca Fagnani in apertura del suo programma “Belve” si Rai2.

La nota foodblogger di origini sangiorgesi che, dalla sua cucina ha creato un impero con le sue ricette fatte in casa, è stata uno dei protagonisti della puntata odierna. Una Benedetta Rossi a 360 gradi, con risposte che l’hanno fatta emergere ancora una volta come un personaggio, perché questo è diventato dai fornelli di casa sua, sincero, semplice, diretto. E che non nasconde la sua cadenza tutta fermana, anzi.

Benedetta Rossi

Per qualcuno è un’icona gay «e questo mi fa molto piacere». Secondo la nota foodblogger, il segreto del suo successo risiederebbe nel fatto che è così come la si vede. C’è anche chi la considera ormai nazional-popolare, un fatto che non le dispiace: «Forse ho seguito perché ho creato un rapporto con le persone».

Fagnani è passata poi a scandagliare pregi e difetti della sua ospite: «Un pregio? L’empatia mentre il difetto è quando mi incaz…Probabilmente mi amano perché sono sincera, senza filtri. Ad altri non piaccio? Credo che in tanti vorrebbero essere al posto mio».

L’ospitata è stata anche occasione per la Rossi per raccontare i suoi esordi sul web, sui social, fin dagli inizi quando «avevo perso fiducia in me stessa. Ed è stata un’esperienza curativa. Il fare è un motore terapeutico». Senza mai perdere il filo della sincerità, ha ammesso: «Credo di essere stata più brava che fortunata» tutto rigorosamente con quella cadenza fermana che ormai fa parte del suo personaggio, ma prima ancora delle sue origini: «Parlo così, perché no? Spesso siamo noi marchigiani che ci vergogniamo (di come parliamo). Io so proprio cuscì. Ammetto, non mi piacciono le interviste».

Benedetta e suo marito Marco (al suo fianco fin dagli esordi) nel 2024 hanno venduto il 51% della società che gestisce l’immagine della foodblogger al gruppo Mondadori. Ma perché? «Ci siamo resi conto che abbiamo creato una realtà più grande di noi. E dovevamo ammettere che non avevamo più le facoltà, le capacità per gestirla I soldi? Per me sono uno strumento, non mi hanno mai allettato». Non è mancata la parentesi “social”, anche quando riservano commenti non proprio piacevoli: «Non dipendo dal giudizio degli altri» insomma «le critiche non mi toccano ma le delusioni, quelle sì, le subisco». E la politica? Qualcuno l’ha anche “corteggiata”: «La politica non fa per me» e qui Rossi si è fatta ermetica, non confessando nulla di più, per poi tornare Benedetta: «Una “belvata” che ho fatto? Mettere i tacchi stasera».

Parole di affetto per la zia, così come per il marito Marco prima di passare alla sua estetica: «Quello che mi piace di più di me sono gli occhi, espressivi. Quello che mi piace di meno, le chiappe. Il mio “vizio” è la pennichella il pomeriggio, non mi reputo trasgressiva». Poco o nulla è emerso da suoi eventuali progetti futuri che magari, chissà, potrebbero vederla passare dietro a una telecamera: «Non penso comunque di sparire dalla mattina alla sera». Chiusura incentrata sulla riconoscenza: «Forse dovrei ringraziare di più i miei genitori» e sulla spiritualità: «Credo, mi rivolgo alle anime di chi non c’è più».


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