«Ex Fim, recupero possibile? Lo chiederemo all’università di Bologna» Sopralluogo di Ciarpella col ministro Giuli

PORTO SANT'ELPIDIO - Il primo cittadino: «Chiediamo di sapere quali siano le tecniche, se esistono, in grado di garantire la definitiva messa in sicurezza della Cattedrale, che tuteli l’ambiente e la salute e sia compatibile con il vincolo, la destinazione e l’utilizzo dell’area. Quando avremo dato una risposta netta a questo interrogativo, non ci sarà più alcuna ragione per prolungare lo stallo e si dovrà necessariamente arrivare ad una conclusione che consenta di completare la bonifica e riqualificare l’area. Ci siamo accordati con il ministro Giuli per aggiornarlo puntualmente sui prossimi passaggi relativi alla Fim e sull’esito dello studio universitario. Sono più che mai fiducioso che questa complessa vicenda arriverà ad una conclusione e presto potremo disegnare il futuro di un sito strategico per Porto Sant’Elpidio»

«La visita del ministro della cultura Alessandro Giuli a Porto Sant’Elpidio è stata un gradito segnale di attenzione dal Governo centrale su una problematica cruciale per Porto Sant’Elpidio, che vogliamo risolvere con la massima determinazione. Abbiamo colto l’occasione del suo passaggio nelle Marche, grazie alla collaborazione del consigliere regionale Andrea Putzu, per accompagnarlo all’ex Fim a visionare di persona il fabbricato. Gli ho fornito un’accurata relazione sull’iter burocratico e sull’ultima Conferenza dei servizi convocata alcune settimane fa». Così in una nota il sindaco di Porto Sant’Elpidio, Massimiliano Ciarpella.

«Il Ministro ha condiviso l’opportunità di affidare un ulteriore incarico professionale, in fase di affidamento all’Università di Bologna, attraverso il quale vogliamo si chiarisca, stavolta in modo definitivo, se ci sia o no la possibilità di un recupero dell’immobile, posto che, come emerso in conferenza dei servizi e alla luce delle analisi integrative, il fabbricato è stato definito sorgente primaria di inquinamento. Lo studio –  aggiunge il primo cittadino – sarà affidato a docenti universitari di spessore, esperti in scienze e tecnologia dei materiali, ingegneria delle materie prime, restauro, in grado di fornire una disamina il più possibile accurata ed una risposta ad un quesito chiaro, che abbiamo sottoscritto nel verbale della Conferenza dei servizi. Chiediamo di sapere quali siano le tecniche, se esistono, in grado di garantire la definitiva messa in sicurezza della Cattedrale, che tuteli l’ambiente e la salute e sia compatibile con il vincolo, la destinazione e l’utilizzo dell’area. Quando avremo dato una risposta netta a questo interrogativo, non ci sarà più alcuna ragione per prolungare lo stallo e si dovrà necessariamente arrivare ad una conclusione che consenta di completare la bonifica e riqualificare l’area. Ci siamo accordati con il ministro Giuli per aggiornarlo puntualmente sui prossimi passaggi relativi alla Fim e sull’esito dello studio universitario. Sono più che mai fiducioso che questa complessa vicenda arriverà ad una conclusione e presto potremo disegnare il futuro di un sito strategico per Porto Sant’Elpidio». 


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