«Politica cittadina distante dalle esigenze delle minoranze» Le bordate di Fortuna alla maggioranza

FERMO - Il consigliere comunale del Movimento 5 Stelle, Stefano Fortuna: «Emblematico è il caso di Marina Palmense, dove il Comune ha deliberato uno scambio di terreni che lascia spazio a molti interrogativi»

Stefano Fortuna

«Giovedì 15 maggio si è tenuto il Consiglio Comunale di Fermo, durante il quale si è assistito all’ennesima dimostrazione di una politica cittadina sempre più distante dalle reali esigenze delle minoranze e sempre più compatta quando si tratta di tutelare interessi particolari e vicini a certe consuetudini di potere». Si apre così la nota del consigliere comunale del Movimento 5 Stelle di Fermo, Stefano Fortuna.

«In aula consiliare emerge con crescente evidenza la direzione intrapresa da questa amministrazione in vista delle prossime elezioni – prosegue Fortuna – archiviata l’epoca del civismo e del populismo, lanciati oltre dieci anni fa dal Movimento 5 Stelle e ormai logorati da un sistema mediatico e politico che li ha svuotati di significato, si torna a una politica di vecchio stampo. Una politica fatta di leadership personalistiche, di programmi irrealizzabili, di una partecipazione cittadina quasi inesistente, dove la tessera di partito torna a essere l’unico strumento riconosciuto di legittimazione e influenza. In questo contesto, la maggioranza si interroga e si divide solo in apparenza, mentre nei fatti si ricompatta ogni volta che si tratta di decisioni controverse. In tali frangenti, alcune forze di minoranza – da sempre presenti ma sistematicamente ignorate – vengono coinvolte in extremis, non per una reale volontà di confronto, ma per creare un alibi politico o alimentare un polverone utile a coprire le scelte già compiute. Un coinvolgimento strumentale, che serve a scaricare responsabilità e a svuotare di senso il ruolo delle opposizioni.

«Emblematico è il caso di Marina Palmense – afferma il consigliere pentastellato -, dove il Comune ha deliberato uno scambio di terreni che lascia spazio a molti interrogativi. Un’area fronte mare, adiacente all’unica zona naturalistica rimasta sulla costa fermana, è stata ceduta gratuitamente in cambio di un terreno grande la metà, incastrato tra la ferrovia e un campeggio. La giustificazione? L’attuazione di opere pubbliche che, nei fatti, sembrano valorizzare principalmente il campeggio stesso, diretto beneficiario dell’operazione. Sull’area acquisita si prevede infatti la realizzazione di parcheggi, anch’essi funzionali alla struttura turistica più che alla collettività. Ancora una volta, le istanze delle minoranze – rappresentate da quei cittadini che chiedono il ripristino dei servizi cancellati dalla nuova viabilità ciclabile e che desiderano conservare uno stile di vita sostenibile, legato al mare e alla natura – vengono sacrificate in nome di uno “sviluppo” che continua a premiare pochi e penalizzare molti».


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