Ricci: «Taglio fondi per strade provinciali significa isolare le aree interne. Al Fermano restano solo 800mila euro»
STRADE - Il candidato Pd alla carica di governatore: «Una provincia come quella di Fermo si ritroverà con oltre 2 milioni in meno su uno stanziamento iniziale di 2,8. Resteranno praticamente poco più di 800 mila euro. Una cifra del tutto insufficiente a coprire i lavori già programmati»
«Quello che il Governo sta facendo alle Marche e in tutta Italia è gravissimo: tagliare il 70% delle risorse alle province per la manutenzione delle strade significa mettere in ginocchio un’intera regione come la nostra, già duramente colpita da anni di disattenzione infrastrutturale» così l’europarlamentare PD, Matteo Ricci, vicepresidente della commissione trasporti al Parlamento Europeo e candidato alla presidenza della regione Marche, commenta la decisione del Governo di tagliare i fondi destinati alle province per la rete viaria, stando a quanto riportato dall’Upi Marche che ha lanciato l’allarme.
«Le Marche passeranno da circa 20 milioni nel biennio 2025-2026 a soli 6 milioni. Un taglio che significa fermare cantieri, rinunciare alla messa in sicurezza di strade, rallentare lo sviluppo dei territori – dice Ricci – questa manovra sottrae fondi destinati a interventi essenziali, soprattutto per le aree interne, che già oggi fanno i conti con collegamenti carenti e isolamento. Una provincia come quella di Fermo si ritroverà con oltre 2 milioni in meno su uno stanziamento iniziale di 2,8. Resteranno praticamente poco più di 800 mila euro. Una cifra del tutto insufficiente a coprire i lavori già programmati. E nel 2029, come denuncia l’Upi, le risorse verranno addirittura azzerate. È assurdo», dichiara il candidato presidente.
«Acquaroli e questo Governo parlano tanto di valorizzare i territori, ma poi tagliano proprio laddove c’è più bisogno di investire. Le strade non sono un dettaglio. Senza viabilità efficiente, si blocca tutto: trasporti, sanità, scuola, economia locale. E chi paga il prezzo più alto sono le comunità più fragili, quelle lontane dai grandi centri urbani – afferma Ricci – siamo preoccupati per il futuro delle aree interne e la situazione che dovranno affrontare in seguito a questi tagli. Sono territori che si trovano già in difficoltà a causa dei ritardi che riguardano la rete viaria e i collegamenti con gli altri territori. Ulteriori tagli significa abbandonare l’entroterra e non possiamo accettarlo. Sappiamo che Acquaroli e i suoi sono abituati a stare zitti quando ricevono disposizioni da Roma – dichiara Ricci – per noi invece è un appello a fare rumore, a farci sentire, non a rimanere in silenzio. Per questo invito tutti gli amministratori marchigiani, di qualunque appartenenza politica, a reagire uniti e a denunciare questo taglio scellerato. Qui non c’è in gioco un bilancio ma i nostri territori! Le Marche meritano di più».