di Sandro Renzi
Il bilancio 2024 della Sgds va in archivio. Approvato dall’assemblea con un utile di 25 mila euro dopo due esercizi chiusi in perdita. Tutti gli indicatori sono positivi e la soddisfazione del suo amministratore, Giovanni Lanciotti, è evidente. Illustrando numeri e dati, l’uomo voluto dal sindaco Vesprini per guidare la municipalizzata rivierasca, sembra tirare finalmente un sospiro di sollievo rispetto a quando ha preso in mano la società. «Il dato oggettivo è che siamo passati dopo due anni ad un bilancio attivo di 25 mila euro -esordisce Lanciotti- ma anche altri dati ed indici come quello relativo ai ricavi, ad esempio, sono tutti positivi. Il valore di produzione, per citarne un altro, è salito, quello operativo cresciuto del 75%. Merito del personale che lavora nella società».
E positivi sono pure i servizi offerti, non solo sotto il profilo economico, ma della loro fruibilità. Altro esempio: il servizio di igiene è stato rimodulato prevedendo il ritiro del verde «decisione che va nella direzione del potenziamento della differenziata. Più si ricicla e più ci sono sconti e vantaggi per l’Amministrazione» tiene ancora a precisare Lanciotti. Tanto è stato fatto poi per ottimizzare il costo del personale. Ben dieci concorsi, già conclusi, hanno consentito di abbattere la percentuale di lavoro interinale. Si è così passati ad un taglio dei costi di 4 punti percentuali. Tanti pure gli investimenti nel settore metano, senza i quali peraltro ci sarebbero meno ricavi. Bene pure la farmacia il cui fatturato è cresciuto del 4,87% aumentando a sua volta i servizi offerti ai clienti e fidelizzandoli.
«Il bilancio è perfetto e non c’è un elemento di distorsione. Una società in salute pronta a nuove sfide» spiega l’amministratore ricordano il lavoro fatto per il servizio mensa. Pasti a km zero e cibi biologici per i bambini anche se questo può voler dire una perdita in termini economici, ma sul futuro delle nuove generazioni non si scherza. Infine l’ultimo arrivato, il servizio di gestione della pompa di gasolio al porto peschereccio. Bene anche quello. E poi i numeri: Sgds conta circa 80 dipendenti ed un fatturato di oltre 6 milioni di euro. Nel settore del gas sono stati fatti investimenti per 167 mila euro lo scorso anno, mentre per il 2025 sono stati programmati interventi sulla rete per 234 mila euro. Rete che, peraltro, dovrà andare a gara e di questo si sta occupando Fermo come Comune capofila.
Fin qui, dunque, quello che è stato fatto. Ma per la San Giorgio distribuzione si aprono altre sfide da subito. La prima riguarda proprio la gestione provvisoria del porto. «Ci stiamo lavorando da un anno -dice ancora Lanciotti- e a breve firmeremo il contratto. Il Pef è stato un lavoro complesso portato avanti dai nostri tecnici ed amministrativi. Con una società così strutturata e numeri in aumento, riteniamo di poter svolgere il servizio senza problemi. Non ci impensierisce se non nella prima fase e se ci dovessero essere piccoli disagi in prima battuta ci scusiamo anticipatamente con i clienti, ma non lo ritengo un problema. L’ipotesi di ricorrere ad una società in house è consolidata in altri Comune che hanno un porto. Sul riassorbimento del personale vediamo strada facendo, ma, ripeto, ci stiamo lavorando da un anno». Ed un Pef è stato depositato in Comune anche per valutare la gestione della pubblica illuminazione. L’iter inevitabilmente ha subito un rallentamento a causa della vicenda porto ed ora è al vaglio degli uffici. Nessuna novità, invece, sul fronte econcentro. La sua destinazione, per ora, sembra essere quella in piazza Carducci. Mentre una novità per chi vive a nord della città sarà l’arrivo delle isole ecologiche, del tipo di quelle già installate nel resto di Porto San Giorgio, che sostituiranno le esistenti.
Chi è soddisfatto è anche il socio unico della Sgds, rappresentato dal primo cittadino, Valerio Vesprini. Il sindaco parla di un risultato importante sul piano economico, ripercorrendo quello che è stato fatto dal suo insediamento in poi e ricordando che la società “ereditata” aveva un debito di 800 mila euro di cui 600 mila col Comune. Ora grazie ad un piano di rientro, la Sgds paga puntualmente le rate all’ente di via Veneto. «Credo che la strada da seguire sia quella di affidare nuovi servizi alla società -gli fa eco Vesprini- se la pubblica illuminazione interessa tante ditte private significa che si tratta di un settore redditizio. Ma poi potremmo pensare anche ai servizi cimiteriali e alla gestione dei parcheggi a pagamento. La società è stabile insomma». E poi un passaggio sul porto «che non è un problema ma un’opportunità per la Sgds» chiosa Vesprini.
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