Dopo il successo ottenuto al Trento Film Festival e l’inizio di un tour nazionale di proiezioni evento, arriva a Fermo, in anteprima regionale per le Marche, il documentario Tra natura e quota: Giovanni Storti sopravvive alle Alpi Apuane, scritto e diretto da Giorgia Lorenzato e Manuel Zarpellon e prodotto da Cineblend in collaborazione con il Club Alpino Italiano, sui temi di biodiversità e riduzione del rischio in montagna. Appuntamento per la proiezione venerdì 6 giugno alle 21.00 al Cinema Multiplex Super8 di Fermo, in collaborazione con la sezione CAI di Fermo. A seguire la proiezione un coinvolgente dibattito con il pubblico, moderato dal giornalista Andrea Braconi, che vedrà come protagonisti esperti del CAI, del Soccorso Alpino e Speleologico e di Legambiente.
Il documentario rappresenta un intenso viaggio visivo ed emotivo nel cuore delle Alpi Apuane, un territorio affascinante e impervio, esplorato attraverso lo sguardo e l’esperienza di Giovanni Storti, noto attore italiano e grande appassionato di montagna.
Con la sua consueta ironia e sensibilità, Storti accompagna lo spettatore in un percorso narrativo che affronta due tematiche di grande rilevanza e attualità: la tutela della biodiversità e la riduzione del rischio in ambiente montano.
Nel corso del racconto si alternano le voci di esperti e protagonisti del territorio: Alessio Piccioli, presidente della Struttura Operativa Sentieri e Cartografia del CAI, Andrea Ribolini, dottore forestale e guida ambientale escursionistica, Elena Alberti, biologa dell’Orto Botanico Pellegrini-Ansaldi, Gionata Landi, guida alpina e tecnico del Soccorso Alpino, Alberto Grossi, esperto ambientale e Veronica Pierotti, presidente della Sezione CAI di Forte dei Marmi.
Il progetto è stato realizzato con il supporto di Karpos, AKU, Vibram, Garmin Italia, Subaru Italia, Buona Visione Snc e Hotel La Lanterna srl.
Gli autori Giorgia Lorenzato e Manuel Zarpellon, con il supporto di Cineblend srl e con la piena collaborazione del Club Alpino Italiano, dopo aver registrato l’interesse del pubblico in occasione delle centinaia di proiezioni del documentario sulla tragedia della Marmolada e sul mondo del soccorso alpino, hanno ritenuto necessario prendersi “un respiro” per tornare a parlare di ambiente e sicurezza in montagna, questa volta volutamente con leggerezza e ironia. Due temi che involontariamente e inevitabilmente sono stati vissuti, invece, in modo drammatico nel precedente lavoro Marmolada 03.07.22. Riflettere sul mondo montano in evoluzione, per effetto dell’antropizzazione o dell’innalzamento delle temperature, e capire che per frequentarlo è necessario aggiornare le proprie conoscenze e magari anche le proprie attrezzature, è una cosa cui bisognava dare risposta e la persona, che più di tutte poteva portare questi temi ad un vasto pubblico, con ironia e spensieratezza, era Giovanni Storti.
Un’occasione per scoprire con ironia un territorio selvaggio e riflettere sui problemi che ne minacciano la conservazione. Filo rosso di questa avventura proprio la biodiversità, concetto coniato nel 1988 dall’entomologo Edward Wilson: quell’interconnessione magica fra individui di tutte le specie che, come ricorda lo stesso Giovanni Storti “può essere definita come la ricchezza di vita sul nostro pianeta.”
Secondo filo rosso la riduzione del rischio in montagna qui introdotta, grazie all’ironia di Giovanni Storti, con il giusto equilibrio fra leggerezza e profondità, l’obiettivo di aiutare il pubblico a prendere consapevolezza di questo delicato tema soprattutto in questo momento di grande mutamento per il territorio. Tre le giornate di questo percorso: la prima immersi nelle fragranze e nel fascino dell’Orto Botanico Pellegrini – Ansaldi per poi arrivare, nel pomeriggio al Rifugio
Puliti. La seconda giornata è dedicata, invece, al Monte Nona. E il terzo giorno alla mitica Ferrata del Monte Procinto, la più antica d’Italia.
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