“Marketing sanitario strategico e gestione Centri Medici”. Si intitola così il libro che porta la firma del dottor Alberto Gagliardi. Abbiamo intervistato l’autore per comprendere le ragioni che lo hanno spinto a prendere carta e penna, e a dare vita al suo scritto, così come per capire quale siano il messaggio e l’obiettivo del dottor Gagliardi con il suo libro.
Dott. Gagliardi, perché ha deciso di scrivere un libro sul marketing sanitario?
«La decisione di scrivere questo libro nasce da una convinzione profonda, maturata in circa trent’anni di attività professionale nel settore sanitario, di cui oltre venti trascorsi alla guida e nella gestione strategica di Centri Medici. In tutto questo tempo ho potuto osservare con chiarezza quanto il marketing, inteso nella sua accezione più autentica di comunicazione strutturata, consapevole e orientata al valore, sia un elemento centrale nello sviluppo delle aziende sanitarie e, allo stesso tempo, uno strumento di reale utilità per i pazienti e per la cittadinanza. Troppo spesso si confonde il marketing con mere tecniche pubblicitarie. In realtà, in ambito sanitario il marketing coincide con la comunicazione: una comunicazione che informa, orienta e crea fiducia. Se esercitato con etica e responsabilità, esso diventa un ponte tra la struttura e il territorio, tra il professionista e il paziente. È questo approccio, umano, trasparente e costruttivo, che ho voluto raccontare nel mio libro. Perché credo fermamente che un buon marketing sanitario possa contribuire non solo alla crescita sostenibile delle organizzazioni, ma anche a un sistema più accessibile, consapevole e centrato sulla persona».
Qual è la differenza tra il marketing tradizionale e quello che lei propone nel libro?
«Il marketing tradizionale spesso si concentra su logiche promozionali e commerciali. Nel mio libro propongo una visione diversa: un marketing orientato alla trasparenza, alla relazione umana e alla consapevolezza del cittadino. Non si tratta solo di attrarre pazienti, ma di guidarli, informarli e sostenerli nelle loro scelte di salute».
Qual è il ruolo dell’etica nella comunicazione sanitaria?
«L’etica è centrale. Comunicare in modo etico e corretto significa offrire messaggi chiari, comprensibili e fondati. Significa rispettare chi ascolta, soprattutto le persone più fragili o meno informate. È un atto di responsabilità che ogni struttura sanitaria dovrebbe sentire come proprio».
Cosa si augura che i lettori traggano dal suo libro?
«Mi auguro che il libro ispiri chi lavora in sanità a comunicare in modo più autentico e rispettoso. Vorrei che venisse percepito come una guida concreta, basata su esperienze reali, utile a costruire fiducia e relazioni solide con il territorio. Quando un’azienda comunica bene, non cresce solo lei: cresce l’intera cittadinanza».
In conclusione, quale messaggio vuole lasciare?
«Questo libro è un invito a fare impresa in sanità con consapevolezza, empatia e visione. Credere nel marketing sanitario non significa accettare una logica di mercato fine a sé stessa, ma adottare un modello che unisce valore, rispetto e crescita condivisa. Solo così potremo costruire un sistema più trasparente, giusto e vicino alle reali necessità dei pazienti».
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