di Sandro Renzi
Scelgono il porto, non a caso, sindaco e vice per uscire dal silenzio che ha accompagnato la vicenda dell’approdo in questi mesi, anzi in questi due anni, da quando il Comune, con provvedimento della segretaria generale, comunicò l’avvio della procedura di revoca della concessione demaniale a causa dei mancati pagamenti dei canoni da parte della società Marina. Fino a lunedì scorso, quando è stato formalizzato il passaggio di consegne, per quanto riguarda la gestione, alla Sgds multiservizi. «Una giornata storica per la città» esordisce il sindaco Vesprini in conferenza stampa ricalcando le parole dell’assessore Senzacqua che in Consiglio aveva avuto l’incarico di illustrare la delibera di giunta con cui la gestione della struttura veniva affidata alla municipalizzata. «Atto di responsabilità verso i diportisti ma anche verso chi lavora in mare. Finalmente riusciamo a mettere la parola fine a questa vicenda. Ma allo stesso tempo oggi è l’inizio di una nuova fase senza interruzione dei servizi, a dimostrazione che le preoccupazioni della vigilia erano infondate» spiega ancora il sindaco ricordando che questa operazione è anche la conferma del fatto che le cose a Porto San Giorgio si possono fare superando le paure. Gli fa eco il suo vice. «Da due anni siamo etichettati e accusati senza motivo anche sul piano personale -dice Senzacqua- la questione porto è stata invece trascurata per troppo tempo. Il piano non è il piano Mognaschi-Senzacqua come ha detto l’opposizione, ma è il piano dell’Amministrazione Vesprini». Piano che vuole ricucire il rapporto tra città e porto.
Sono ancora sindaco e vice a spiegare quello che è stato fatto in queste settimane. «Abbiamo ricevuto minacce dirette e indirette -ricorda ancora Senzacqua- tanto che era stata adottata una misura di vigilanza da parte del ministero e stanziato un contributo, ma nessuna parola di solidarietà da parte del Pd. Non importa, oggi è un passaggio storico con l’obiettivo di riportare i diportisti». Il faro, aggiunge, è tutelare l’interesse pubblico e degli operatori che lavorano al porto. E se l’obiettivo è stato portato a casa è merito degli uffici e dei legali che hanno supportato l’azione amministrativa. «In questi anni non abbiamo mai risposto per non alzare il tono della polemica, ma resta il fatto che abbiamo scelto la linea di una una gestione pubblica anziché privata come vorrebbe il Pd» ricorda l’assessore Senzacqua. Ad ascoltare anche diversi diportisti. Senzacqua è un fiume in piena e vorrebbe rispondere a tutte le accuse che gli sono state rivolte su questa vicenda puntando l’indice contro contro i dem, l’ex società concessionaria, ma anche i dem e la passata Amministrazione Loira.
«Noi ci siamo assunti la responsabilità di fare quello che eravamo chiamati a fare e che altri avrebbero potuto fare prima -precisa l’assessore- la gestione in capo alla Sgds sarà di due anni più un eventuale terzo». E’ poi la volta del presidente della Sgds, Giovanni Lanciotti. «Il piano economico e finanziario è previsionale -dice- facendo riferimento ai bilanci del vecchio gestore. Siamo abbastanza tranquilli che questa gestione abbia la sua economicità ed è sostenibile». I ricavi sono di 1.300.000 annui ed i costi di gestione sono di circa 1 milione. C’è poi l’aspetto occupazione. «Ad oggi abbiamo riassunto 7 dipendenti di cui 6 ormeggiatori -chiarisce Lanciotti- un paio non hanno aderito alla nostra richiesta. Però abbiamo una struttura importante a supporto dell’attività portuale amministrativa interna alla società». La pulizia sarà curata direttamente dagli operatori della Sgds.
Nel frattempo è stata riattivata la guardiola, è stata accesa la pubblica illuminazione, piccoli segnali di un cambiamento già in atto. Capitolo canoni. Fino al 31 dicembre resteranno invariate le tariffe pagate dai diportisti. Per il prossimo anno sono in corso valutazioni, mentre sembra certo che verranno sostituite tutte le colonnine con delle nuove a consumo entro la fine dell’anno, e questo, secondo l’assessore, potrebbe portare ad una riduzione degli affitti per un posto barca anche del 30%. Sulla gestione futura e sulla gara pubblica europea il sindaco Valerio Vesprini non chiude le porte alla società pubblica. «Perché non valutare anche una gestione in house? Ma per deciderlo ci vorrà del tempo»
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