«Disperdere i voti del centrosinistra in vista del ballottaggio è miopia politica» Il messaggio di Interlenghi a Romanelli

VOTO -Il membro dell'assemblea regionale Pd: «Quando leggo che un candidato che pure ha ottenuto un buon (non ottimo, altrimenti avrebbe vinto) risultato, si prende la responsabilità di affermare che i voti di centro sinistra a lui riversati possano andare, al ballottaggio, in qualsiasi direzione, mi rendo conto della miopia politica di chi ancora non si accorge che questa destra è del tutto inadeguata a governare ed è pericolosa. Abbiamo dinanzi le prossime elezioni regionali e si giocheranno, con molta probabilità nella nostra provincia. Ciò significa che una sconfitta a Sant’Elpidio a Mare per il centrosinistra avrebbe conseguenze anche per la nostra Regione».

Renzo Interlenghi

Riceviamo da Renzo Interlenghi, membro dell’assemblea regionale Pd, e pubblichiamo

 

«LE RAGIONI DELL’UNITA’

Dopo il primo turno di elezioni a Sant’Elpidio a Mare e in attesa del ballottaggio, mi sento in dovere di effettuare questa riflessione, da membro dell’Assemblea Regionale del Partito Democratico. Sono sempre stato fortemente convinto delle ragioni dell’unità all’interno del centrosinistra e la mia storia ne è testimone.

Ogni tornata elettorale amministrativa è composta da bandiere, donne e uomini tutti convinti di voler dare alla propria città un governo migliore, più attento ai bisogni dei cittadini e questo vale tanto per il centro destra che per il centro sinistra, nonché per le formazioni civiche.

Il corretto approccio è il riconoscersi sempre, la presunzione della buona fede reciproca perché, altrimenti, la politica sarebbe relegata a mero affarismo personale o di pochi.

La nobiltà di pensiero di chi si candida a governare la città deve partire da questa idea, ciò significa che nell’intento anzidetto possano commettersi errori, usarsi toni finanche sgradevoli, far emergere pensieri scomposti che rappresentano, pur sempre, falli di reazione in una fase di trance agonistica dei candidati e dei loro sostenitori.

E’ giusto, allora, rivendicare le proprie posizioni, rimarcarle, e spesso si arriva anche ad utilizzare tutti i mezzi di propaganda per far emergere le ragioni di una scelta di campo.

I cittadini che ci votano, però, non ci consegnano una cambiale in bianco che ci permette di decidere se incassarla o meno inserendo qualsivoglia cifra, ci chiedono di governare la città sulla base di un programma ben preciso che non venga intaccato da personalismi.

La legge, inoltre, che è strumento di democrazia e non un inutile orpello, prevede che per garantire la libera espressione di voto e non estromettere dal governo della città coloro che hanno appoggiato i candidati uscenti e non protagonisti al ballottaggio, gli schieramenti che sino al giorno prima si sono affrontati, anche a male parole (dovute alla trance agonistica), possano mettere a frutto il rispettivo elettorato, per allargare la base democratica di partecipazione.

I voti, una volta ottenuti, non sono un bene di proprietà del candidato Tizio o Caio, ma ritornano a fluttuare e il senso di responsabilità vorrebbe che venissero nuovamente utilizzati per il bene comune, così da evitare la disaffezione al voto.

Ecco, pertanto, come la ricerca dell’unità tra le forze democratiche e progressiste sia un valore non per le singole parti in competizione ma per quei cittadini che potrebbero restare delusi e scegliere la strada del “va male vada peggio” oppure del “sono tutti uguali quindi non voto”.

Quando, allora, leggo che un candidato che pure ha ottenuto un buon (non ottimo, altrimenti avrebbe vinto) risultato, si prende la responsabilità di affermare che i voti di centrosinistra a lui riversati possano andare, al ballottaggio, in qualsiasi direzione, mi rendo conto della miopia politica di chi ancora non si accorge che questa destra è del tutto inadeguata a governare ed è pericolosa.

Basta vedere ciò che accade nel mondo, dove le destre governano dappertutto e si sono accesi focolai di guerra. Vogliamo la pace in Palestina o in Ucraina, anzi la pretendiamo, chiedendo ai rappresentanti dei due popoli di sedersi a un tavolo, poi non siamo, noi, capaci di metterci dinanzi a un tavolo per valutare una linea comune per governare una città di poco più di 15 mila abitanti.

Abbiamo dinanzi le prossime elezioni regionali e si giocheranno, con molta probabilità nella nostra provincia. Ciò significa che una sconfitta a Sant’Elpidio a Mare per il centrosinistra avrebbe conseguenze anche per la nostra Regione.

Il buon politico deve mettere da parte i rancori personali e deve guadare avanti con pragmatismo e autentico spirito democratico, altrimenti sarà soltanto uno dei tanti galletti di Manzoniana memoria, pronti a guerreggiare ma incapaci di governare».

 


© RIPRODUZIONE RISERVATA

Torna alla home page


Per poter lasciare o votare un commento devi essere registrato.
Effettua l'accesso oppure registrati




Gli articoli più letti