Qualità della vita: pochi figli e matrimoni nel Fermano. Scarse anche le imprese a guida under 35. Ecco i dati della provincia

REPORT - Generazioni a confronto nelle province italiane. Qualche giorno fa il Sole 24 Ore ha pubblicato un report che prende in esame la qualità della vita ma dal punto di vista delle generazioni divise in tre macro-età: 0-14, 15-64 e over 65 anni. Il punto di partenza è un trend ormai consolidato: secondo le stime, infatti, nel 2033 il numero di anziani crescerà del 18,2% mentre quello dei bambini di età compresa tra 0 e 14 anni crollerà del 15,9%.

di Sandro Renzi

Generazioni a confronto nelle province italiane. Qualche giorno fa il Sole 24 Ore ha pubblicato un report che prende in esame la qualità della vita ma dal punto di vista delle generazioni divise in tre macro-età: 0-14, 15-64 e over 65 anni. Il punto di partenza è un trend ormai consolidato: secondo le stime, infatti, nel 2033 il numero di anziani crescerà del 18,2% mentre quello dei bambini di età compresa tra 0 e 14 anni crollerà del 15,9%. Tra 15 e 35 anni il calo dovrebbe invece essere piuttosto ridotto: solo 0,3%.

La qualità della vita per fasce d’età rappresenta, da alcuni anni, una bussola per fare il punto sulle fragilità di un Paese in pieno inverno demografico  «dove sempre più spesso si invoca la necessità di un patto generazionale che, anche attraverso i fondi del Pnrr, raccolga investimenti per lo sviluppo e il futuro dell’Italia» scrive il Sole 24 Ore. Tra i nuovi indicatori inseriti in questa edizione, si segnalano la percezione della qualità delle relazioni familiari (presenza di parenti su cui contare) e della sicurezza urbana (paura di camminare la sera al buio in strada), rilevate a sua volta da Istat. Inseriti anche gli incidenti stradali notturni, che soprattutto coinvolgono i più giovani e il consumo di farmaci contro l’obesità. «Nonostante un miglioramento delle condizioni generali, sui giovani pesa la fatica nei progetti di vita: nel 2024 cala dal 13,4 all’11,8 % la disoccupazione giovanile e restano stabili i canoni d’affitto (che in media incidono per il 22,4% sul reddito), ma gli under 35 si sposano sempre meno e, a marzo 2025, le imprese con titolari sotto i 35 anni erano il 3,4% in meno rispetto a 12 mesi prima» emerge ancora dal report. Continua inoltre a salire l’età media in cui si ha il primo figlio: 32,6 anni nel 2024. Infine, gli anziani: aumenta il consumo dei farmaci antidepressivi (+3,6%) e per le malattie croniche (+1,6%), mentre salgono il numero di geriatri e infermieri e la speranza di vita (21,2 anni a 65 anni). Ma continua ad ampliarsi il numero di persone over 65 che vivono sole.

MARCHE

Nelle Marche, dando uno sguardo alla classifica generale che riguarda la fascia di età 0-14 anni spicca l’11° posto della provincia di Ancona, seguita da Macerata al 19°, Ascoli al 32° e Fermo più in basso al 67° posto. Chiude la provincia di Pesaro al 75° dove, dunque, c’è ancora molto da fare per i più piccoli. Nella fascia “giovani” tra 18 e 35 anni è Fermo a chiudere la classifica regionale al 60° posto, preceduta da Pesaro al 47°, Ascoli al 30°, Macerata al 28° e Ancona al 24° posto. Per gli over 65 le cose cambiano: la provincia di Fermo si attesta al 43° posto, dietro ci sono Pesaro al 48° e Ascoli al 70°. L’Anconetano è invece al 41° posto, mentre il maceratese al 25°.

PROVINCIA DI FERMO

La provincia di Fermo fa registrare un bassissimo tasso di fecondità (1,1) secondo i dati Istat 2024. Numeri che la fanno scendere al 93° posto tra le province italiane. Si fanno pochi figli ma non si investe neanche molto per la spesa sociale destinata alle famiglie (79° posto), così come poco è lo spazio abitativo residenziale per abitante (56,6 mq) che fa sprofondare il fermano al 101° posto della classifica. Altro dato che pesa, oramai da qualche anno, è la scarsità di pediatri, ovvero di professionisti attivi ogni 1000 abitanti residenti di età compresa tra 0 e 14 anni. Anche in questo caso il Fermano finisce in fondo alla classifica (105° posto). Vanno meglio le cose se si prende in esame il verde attrezzato a disposizione dei più piccoli, un indice che porta la provincia al 6° posto; nella media invece (52° posto) l’indice sport-bambini. C’è un altro dato, però, che deve far riflettere e riguarda le competenze alfabetiche e numeriche (prendendo in esame studenti della terza media). Nel primo caso le cose vanno un pò meglio consentendo ai nostri giovani di piazzarsi al 33° posto, ma per quelle numeriche si scende al 40°.

La fotografia presenta chiari e scuri anche per la fascia di età compresa tra 18 e 35 anni. L’imprenditoria giovanile, ovvero il numero di imprese guidate da under 35 è molto basso e colloca il Fermano al 99° posto, come alto è il gap degli affitti tra centro e periferia (97° posto). Basso il numero di laureati nella fascia 25-39 anni che fissa la provincia di Fermo al 51° posto. E bassissimo è anche il quoziente di nuzialità (2,4), al punto che la nostra provincia scende al 101° posto, alta la media al parto (33 anni). Si tira un sospiro di sollievo se si guarda all’età media degli amministratori under 40, un indicatore che fa salire il Fermano all’8° posto: classifica che viene scalata fino al 9° posto quando si valuta l’offerta di spettacoli e locali. E quando si prende in esame il grado di soddisfazione del proprio lavoro, tutto sommato la provincia si attesta al 25° posto, bene anche il dato sulla disoccupazione giovanile (Fermano al 12° posto).

Il report si chiude prendendo in esame alcuni indicatori che riguardano gli over 65. Nella provincia di Fermo (81° posto) l’importo medio delle pensioni è di 1.127 euro, sale il numero delle persone sole (27° posto) e ci sono pochi geriatri a disposizione (73° posto). Bene il progetto orti urbani che consente al territorio di salire all’11° posto. Sotto osservazione il consumo di farmaci per malattie croniche come il diabete oppure l’asma e l’ipertensione o quello per l’obesità che porta la provincia al 76° posto. E sulla speranza di vita? Il Fermano è al 26° posto, un dato che fa ben sperare.

 


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