Continua a far parlare di sé il pregiudicato di circa 40 anni di origine marocchina, che alcuni giorni fa era stato protagonista di una violenta rissa nei pressi di un bar di via Diaz a Fermo. Stavolta il soggetto è stato protagonista di un altro fatto a Porto San Giorgio, dove si è trasferito dopo essere stato sfrattato, grazie anche all’intervento della forza pubblica, da un appartamento sempre in via Diaz, con i proprietari che sono riusciti così a recuperare l’immobile dopo diverse vicissitudini.
«Il soggetto come detto – si legge in una nota della Polizia di Stato – ha trovato quindi ospitalità nella cittadina costiera, con un’amico che gli avrebbe affittato una stanza, ma anche in questo caso dopo un paio di mesi il titolare dell’abitazione ha chiesto al nordafricano di lasciare la stanza perché non più gradito in casa. Il sangiorgese che l’ospitava pensava ingenuamente che se ne fosse liberato, ma, il giorno seguente, il nordafricano faceva rientro nell’abitazione e creava il panico tra i presenti, minacciandoli con una bottiglia di vetro e con un coltello da cucina».
«Nella circostanza, nei giorni scorsi – aggiungono dalla questura di Fermo – la Centrale Operativa inviava le Volanti in una via del centro di Porto San Giorgio, in quanto alcuni residenti della zona riferivano di sentire forti rumori e urla provenire da un appartamento. I poliziotti, giunti sul posto, notavano alcune donne affacciate dalla finestra che chiedevano aiuto, segnalando la presenza di un uomo armato di coltello che li minacciava. I poliziotti e i carabinieri che giungevano poco dopo in ausilio, mentre facevano accesso riconoscevano subito l’uomo segnalato, ovvero il marocchino dei numerosi fatti di cronaca. Quest’ultimo, in evidente stato psicofisico alterato, faceva presente agli agenti di essere stato cacciato di casa e per tale motivo rivoleva indietro i 200 euro pagati per la stanza. Inoltre, segnalava che all’interno vi era della cocaina nascosta. Allontanato con non poca fatica dall’abitazione, le divise riuscivano finalmente a fare accesso, permettendo, così, alle 5 persone (ovvero due sangiorgesi e tre donne) di uscire tranquillamente dalla camera e raccontare quanto successo. Durante la stesura degli atti, gli operatori notavano che l’appartamento era completamente in disordine, con scarse condizioni igienico sanitarie, tracce di uso di droga, come ad esempio i cucchiai utilizzati per cuocere lo stupefacente, pezzi di stagnola, bottiglie modificate per fumare la sostanza cucinata e altra cocaina rinvenuta pronta all’uso. Gli agenti, a seguito di quanto appurato, segnalavano come assuntore di stupefacenti l’inquilino che aveva in uso l’appartamento, mentre il marocchino, dopo aver liberato la stanza dei suoi effetti personali e consegnate le chiavi di casa, veniva ancora una volta denunciato all’Autorità Giudiziaria per minaccia aggravata».
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