Avanti Montegranaro
«Il recente comunicato del sindaco, oltre a contenere toni inaccettabilmente arroganti e minacciosi, dimostra ancora una volta la totale incapacità dell’attuale amministrazione di accogliere critiche legittime con spirito costruttivo. È grave che, nel tentativo di difendersi, si arrivi ad attaccare personalmente cittadini e genitori che esprimono preoccupazioni sulla qualità e sul costo del servizio mensa scolastica. In primo luogo, il sindaco fa di tutta l’erba un fascio, etichettando chiunque esprima un’opinione critica come “del PD” o “filo-PD”, come se i problemi della scuola interessassero solo una parte politica. È una narrazione distorta e divisiva, che svilisce il ruolo istituzionale che ricopre.
I fatti però restano come il costo della mensa è aumentato due volte sotto questa amministrazione, raggiungendo i 5 euro a pasto per la scuola primaria. La comissione mensa non è stata coinvolta: l’ultima riunione risale al 12 novembre e da allora non c’è stata alcuna comunicazione né confronto. Anzi il nostro gruppo di consiglieri ha richiesto la convocazione tramite mail, ma ci è stata negata. Si tenta oggi di giustificare l’aumento con una riga nel bilancio approvato a dicembre, ma nessuna famiglia era stata informata o messa nelle condizioni di intervenire». A dirlo il gruppo di opposizione Avanti Montegranaro.
«Siamo consapevoli che il caro-prezzi incide anche sui bilanci comunali – proseguono i consiglieri -. Tuttavia, scaricare passivamente questi aumenti sulle famiglie, senza trasparenza né valutazione di alternative, è una scelta politica, non una necessità. Non è accettabile rispondere che “altrove le tariffe sono più alte”. Esistono diversi comuni – come Amandola, Monte San Giusto, Monte Urano, Sant’Elpidio a Mare e Porto Sant’Elpidio – che applicano tariffe inferiori a quelle di Montegranaro, spesso prevedendo riduzioni per il secondo figlio indipendentemente dal ciclo scolastico.
In consiglio comunale abbiamo più volte chiesto di adeguare le tariffe mensa alle fasce ISEE. Ci è stato risposto che “non si può fare”. Secondo noi, non si è voluto fare. A Montegranaro, la scuola primaria a tempo pieno è l’unica opzione disponibile per i cittadini del centro, e obbligare tutte le famiglie – indipendentemente dal reddito – a pagare 5 euro a pasto è una scelta che lede il diritto allo studio.
Quanto alla sede dell’ex ITC, che oggi ospita le scuole medie, è vero che il Comune paga solo le utenze. Ma è legittimo chiedersi per quanto tempo una sede provvisoria possa continuare a essere presentata come soluzione definitiva.
Infine, respingiamo con forza ogni tentativo di liquidare come “populismo” o “attacco politicizzato” le legittime preoccupazioni di famiglie, insegnanti e cittadini. Il compito di un’amministrazione non è rispondere con sarcasmo o offese personali, ma ascoltare, spiegare e cercare soluzioni condivise.
Noi continueremo a farlo, con serietà, con trasparenza e con rispetto verso tutti i cittadini».
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