Marinangeli: «Patto di ferro con Comunanza nella valorizzazione del territorio». Mano tesa agli altri Comuni, si lavora a un tavolo permanente

AMANDOLA - Il sindaco Adolfo Marinangeli, insieme al suo omologo di Comunanza: «Stiamo lavorando su più fronti e stiamo studiando un tavolo permanente che ci consenta di dare metodo all’azione - dicono in maniera corale i due sindaci - siamo certi che con il sostegno delle due comunità si possa dare e fare molto e soprattutto incoraggiare i Paesi limitrofi ad avvicinarsi e condividere una rete di impegni ed una nuova visione di territorio tanto difficile da realizzare quanto necessaria. L’entusiasmo e la determinazione ci accompagneranno in questo percorso di costruzione di una nuova Unione, con l’auspicio che questo generi una sana eredità alle future generazioni. Vivere nei Sibillini è per noi certezza di non essere penalizzati, ma di vivere un privilegio, che vorremmo condividere con i giovani e con chi ama la vita in sintonia con il suo territorio ed i valori che lo stesso preserva».

«È passato esattamente un anno da quando, all’indomani della vittoria elettorale i sindaci di Comunanza e Amandola hanno festeggiato le proprie vittorie insieme, visitando i rispettivi Comuni. Un eccezionale avvenimento diventato subito virale fatto di una condivisione semplice, eppure affatto scontata, per due paesi che per troppo tempo si erano di fatto ignorati quando non ostacolati. Da quel giorno, i due Comuni si sono aperti ad un nuovo corso, fatto di una rinnovata collaborazione tesa alla valorizzazione di tutto il territorio». E’ tempo di bilanci per il sindaco di Amandola, Adolfo Marinangeli, all’indomani della passeggiata filosofica al lago di San Ruffino, ultimo in ordine di tempo di una serie di eventi. Parole pronunciate all’unisono con il sindaco di Comunanza, Domenico Sacconi.

«Questo primo anno è servito per conoscersi meglio, per iniziare a lavorare in sintonia, piccole azioni fatte, ma tutte condivise, dalla difesa e riapertura dell’ospedale dei Sibillini a quello della Beko Europe, nonché l’intervento sul trasporto pubblico locale. Alcune manifestazioni e convegni condivisi, percorso comune in Fondazione e alla Ciip. Insomma una comunione di intenti che lascia presagire che tale rapporto è destinato sicuramente a rafforzarsi nel tempo».

Lealtà e visione condivisa sono gli elementi che accomunano i due sindaci, che oggi spronano i rispettivi due consigli comunali, e le associazioni, ad avvicinarsi per dare sostegno all’azione.

«La valorizzazione della nostra identità, la nostra capacità di accoglienza, la convivialità, i servizi primari, sanità e lavoro sempre più certi, il costo della vita fortemente vantaggioso, il plus di vivere in zone meravigliose dove ci si conosce tutti. La solidarietà è nel nostro Dna, tasso di criminalità tra i più bassi d’Italia, i collegamenti con le città, non più di mezz’ora di distanza, collegamenti giornalieri con Roma, il privilegio di vivere in una zona quasi incontaminata e nello stesso tempo non avere il problema del lavoro, tante opere d’arte, musei, turismo di qualità e religioso. La Sibilla, la natura, la possibilità di intraprendere un’attività senza costi eccessivi, affitto e costo dell’abitazione a portata di tanti, il concetto del “tempo” e del work-life balance. A pranzo si torna a casa in famiglia, quanto tempo si recupera dalle metro, pullman, traffico di città, la qualità dell’aria e dell’acqua, la temperatura non aggressiva nelle serate d’estate, insomma un’area vantaggiosa, dinamica, creativa, innovativa, viva, anche goliardica, sostanzialmente attrattiva».
Questo è il vero oggetto del patto di ferro tra i due sindaci del comune di Comunanza e Amandola: valorizzare e investire sull’attrattività di un territorio che si fregia di un grande capitale culturale, economico, sociale, e umano.

«Stiamo lavorando su più fronti e stiamo studiando un tavolo permanente che ci consenta di dare metodo all’azione – dicono in maniera corale i due sindaci – siamo certi che con il sostegno delle due comunità si possa dare e fare molto e soprattutto incoraggiare i Paesi limitrofi ad avvicinarsi e condividere una rete di impegni ed una nuova visione di territorio tanto difficile da realizzare quanto necessaria. L’entusiasmo e la determinazione ci accompagneranno in questo percorso di costruzione di una nuova Unione, con l’auspicio che questo generi una sana eredità alle future generazioni. Vivere nei Sibillini è per noi certezza di non essere penalizzati, ma di vivere un privilegio, che vorremmo condividere con i giovani e con chi ama la vita in sintonia con il suo territorio ed i valori che lo stesso preserva».


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