«Basiti dalle parole di Faggio. Noi mai votato a destra, lui sì»

FERMO - La città che vogliamo: «Al consigliere, al quale auguriamo di decidere con serenità da che parte stare senza essere ‘usato’, un’ultima domanda: la stessa accusa di ‘sanculotti rivoluzionari smaniosi di visibilità’ vale anche per chi presenzia a inaugurazioni di attività nei comuni limitrofi in vista, magari, di elezioni regionali?»

Il gruppo consiliare de La Città che Vogliamo (da sin. Savino Febi, Manolo Bagalini, Francesco Trasatti e Nicola Pascicci)

«Rimaniamo basiti dalle parole e pensieri dell’amico fraterno, prima che consigliere, Stefano Faggio, con cui abbiamo rapporti quotidiani: talmente diversi, per forma e contenuto da ciò che normalmente condivide con noi, da mettere in dubbio che ne sia l’autore» così inizia la nota de ‘La Città che Vogliamo’.

«Ci rivolgiamo direttamente a te e ripercorriamo gli ultimi passi fatti assieme – proseguono i consiglieri – da segretario politico di Piazza Pulita firmi insieme a noi la mozione sull’IVG farmacologico con Lucia Perticari, Gionata Borraccini e Sara Pistolesi, tutti in forza a Piazza Pulita. Uniti, portiamo la mozione in maggioranza: in consiglio, con il supporto di otto consiglieri, l’assessora Di Felice e il consigliere Bargoni organizzano una trappola per far mancare il numero legale. Tu Stefano, molto contrariato come noi, il giorno dopo rassegni le dimissioni da segretario politico di Piazza Pulita e ci chiami in quanto in gravissima difficoltà. Facciamo fatica a capire chi cerca la visibilità che dici. Hai perfettamente ragione, così come ce l’ha il sindaco Calcianaro, nel dire che insieme abbiamo condiviso i cinque anni, costruttivi e positivi, del primo mandato; sai bene, forse volendo far finta di non vedere, delle numerose difficoltà del secondo mandato a causa dello spostamento a destra della giunta e del sindaco. Hai avallato il comportamento della maggioranza, opposto al pensiero tuo e della tua storia politica: noi non rinneghiamo nulla e, con onestà come dici, continueremo a lavorare come dimostrato anche nello spenderci nel tuo quartiere, con il lavoro sull’ex Conceria. Ma, c’è un ma: all’indomani del secondo mandato, la Città che Vogliamo è nata proprio dalla volontà, dichiarata a chiare lettere, di marcare una differenza con alcune forze che si presentavano in coalizione con Calcinaro e, in virtù di questo certificato di nascita e nel rispetto dei nostri elettori, per esempio, alle elezioni provinciali non abbiamo votato la destra, tu sì; non abbiamo chiesto, pur legittimati, le dimissioni dell’assessora Lanzidei uscita dalla lista e, per questo, prima ringraziati dal sindaco stesso poi accusati di ‘giochetti politici’. Al consigliere Faggio, al quale auguriamo di decidere con serenità da che parte stare senza essere ‘usato’, un’ultima domanda: la stessa accusa di ‘sanculotti rivoluzionari smaniosi di visibilità’ vale anche per chi presenzia a inaugurazioni di attività nei comuni limitrofi in vista, magari, di elezioni regionali?»


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