«Dopo dieci, ben dieci, anni passati fianco a fianco nel governo cittadino Nicola Pascucci, Francesco Trasatti e Savino Febi hanno scelto un’altra rotta. Legittimamente, sebbene a ridosso di competizioni elettorali ma legittimamente. E su questo non posso che fare loro i migliori auguri magari con un augurio di qualche attenzione nella scelta dei compagni di viaggio, cercando di evitare coloro che in questi dieci anni abbiamo, insieme, indicato come inadatti al governo cittadino. Detto questo, fatto questo auspicio, l’augurio ulteriore è di percorrere questa nuova rotta con quella dignità che sempre hanno tenuto in questo decennio di lavoro congiunto: capisco il fremito attuale, la voglia di apparire all’improvviso e dopo una decade come i nuovi garibaldini nella liberazione o meglio i nuovi sanculotti nella rivoluzione ma a tutto c’è un limite». Sono le considerazioni del consigliere comunale Stefano Faggio sullo strappo consumatosi in maggioranza, e con il gruppo de La Città che Vogliamo a dire addio proprio alla maggioranza e all’amministrazione Calcinaro.
«Parlare di mancanza di concertazione nella posizione di questa maggioranza sul futuro del nuovo ospedale quando c’è già un documento chiaro ed elaborato e già depositato per la discussione in consiglio comunale sembra un po’ troppo. Soprattutto quando questo documento è sottoscritto anche da Nicola Pascucci insieme a tutte le forze di maggioranza, anche quelle di cui ci si è accorti dopo cinque anni dalla seconda elezione. Quindi, l’auspicio è quello di lavorare tutti, ognuno dal proprio fronte, per il bene della città: ma di farlo senza cercare di stupire l’elettorato con effetti speciali perché dieci anni assieme non si cancellano, non si nascondono all’improvviso, tanto più dove ci sono ancora firme e votazioni assieme a sottolinearli. Perché poi il cittadino, l’elettore andrebbe a pensare male giudicando magari, ingiustamente, la loro legittima scelta come un trasformismo alla prima repubblica: e onestamente non lo meritano. Anzi, come maggioranza li continuiamo ad attendere alle inaugurazioni di ogni opera legata a questo decennio di lavoro come è piacevolmente accaduto per l’apertura della nuova variante di Molini che li ha visto lietamente presenti, compatti e convinti di un’opera sbloccata dal nostro sindaco con il suo lavoro in Provincia, da vicepresidente prima e da consigliere poi. E’ così che vogliamo “La Città che vogliamo”, sinceramente».
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