Giacomo Galeota
di Alessandro Luzi
«Clicca il link in allegato per impostare il fattore sicurezza» Più o meno c’era scritto questo nel messaggio ricevuto da un ragazzo di Montegranaro. Aprendo il collegamento, il giovane è caduto nella trappola di un finto addetto antifrode delle Poste Italiane che gli ha portato via circa 10mila euro.
Era il 5 agosto del 2023 quando il cellulare del ragazzo ha squillato. Sul telefono c’era un messaggio targato falsamente Poste Italiane dove gli chiedeva di cliccare un link in allegato per confermare i dati relativi al fattore sicurezza delle sue carte: una postepay e un bancomat, entrambe collegate al suo conto corrente alle Poste. Cliccando, il giovane è stato indirizzato in un’app dove compariva un messaggio che chiedeva di confermare l’identità digitale per evitare il blocco delle carte. Così facendo si è aperto il login dell’app e il ragazzo ha inserito le sue credenziali.
A quel punto sul cellulare è arrivato un altro sms e subito dopo il telefono ha iniziato a squillare. Una volta aperta la chiamata, a parlare dall’altro lato del cellulare era la voce di un uomo che si è presentato come un addetto dell’antifrode delle Poste. Quella persona ha confermato al ragazzo che sulla carta mancava la sicurezza per gli acquisti online. Doveva quindi fare una prova che consisteva nel trasferire il denaro dalla postepay al bancomat e viceversa. Chiusa la chiamata, il montegranarese ha visto che sul conto risultava un addebito di quasi 2mila euro.
Così, due giorni dopo, ha richiamato la stessa persona e il finto addetto dell’antifrode gli ha spiegato che per sicurezza il giovane doveva spostare tutti i soldi dal conto e a breve sarebbe arrivato un messaggio per avviare l’operazione. Nell’sms c’era scritto di caricare oltre 8mila euro sul conto di un presunto direttore responsabile dell’antifrode. Poi ha chiuso la chiamata dicendo che sarebbero arrivate delle carte nuove. Cosa mai successa.
Dopo un lungo iter giudiziario, in cui il ragazzo è stato assistito dall’avvocato Giacomo Galeota, l’Arbitro bancario finanziario lo ha risarcito con 4500 euro.
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