Un tir di problemi, la spugna di Martinelli, la squadra giovane col boomer. Parole e risate dalla prima uscita della giunta Calcinari. La compostezza della circostanza lascia il posto a battute e sorrisi, alla sala dei ritratti del palazzo comunale. Informale il neo sindaco, in maniche di camicia, tanto da indurre i due assessori Giovanni Martinelli e Fabio Vitali a sfilarsi la giacca, perché «non si può essere più eleganti dello sposo», chiarisce l’ex primo cittadino.
L’emozione prevale solo quando Calcinari accenna al «privilegio di indossare la fascia tricolore, un’emozione unica per me che faccio politica da quando avevo i pantaloncini corti». C’è il richiamo a una politica capace di parlare i giovani e a un mondo che cambia rapido, chiedendo concretezza e altrettanta velocità. La filiera istituzionale rimane leitmotiv del centrodestra, come in campagna elettorale e Calcinari ammette: «L’altro giorno sono andato alla convention di Acquaroli e non mi vergono di dire che ho chiesto i soldi a tutti, perchè Sant’Elpidio deve tornare dove merita».
«Non abbiamo problemini – ammette Calcinari – ne abbiamo un tir». Tra questi, le tariffe del trasporto scolastico: «Totalmente inaccettabili. Non so se riusciremo ad abbassarle già da questo settembre, ma le famiglie non possono pagare 500 euro per gli scuolabus quando nei Comuni vicini se ne pagano 200 o anche meno». Le scelte sugli assessori lasciano sempre qualche mal di pancia in coalizione, ma per Calcinari «non ci sono delusi, condividiamo un progetto e gli stessi valori. Anzi devo dire che c’è chi, con molta umiltà, ha dato disponibilità a fare un passo indietro». Altra parola chiae è tempo, il primo cittadino ne chiede tanto: «Ognuno si organizzerà come crede per conciliare gli impegni lavorativi, ma ho bisogno di persone operative h24».
Una giunta giovane, si rimarca più volte, con Giovanni Martinelli che si lascia prendere in giro per l’età più matura. «Noi boomer dobbiamo formare nuova classe dirigente, ho ricevuto deleghe pesanti, forse il sindaco si è vendicato per quello che gli ho fatto passare anni fa. Il mio entusiasmo forse è più mite rispetto a chi è più giovane di me, ma compenso con l’esperienza. Tengo sempre vicina a me la spugna, se sentirò di non farcela non esiterò a gettarla».
P.Pier.
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