«Prima i pugni all’auto, con me dentro. Poi si ferma sotto casa mia, sono traumatizzata» Notte da incubo per una sangiorgese

PORTO SAN GIORGIO - Il racconto della nottata da cardiopalma vissuta sabato: «Ho vissuto un incubo, lo si sente al telegiornale ma non pensi mai che passa accadere a te, la mia più grande paura è che possa ritornare (...).  Vorrei rimanere nell'anonimato, ma sarei più serena se tutti sapessero quanto è accaduto soprattutto per  la sicurezza (...) di tutti. Ringrazio i carabinieri il vicesindaco Senzacqua per l'intervento immediato e per avermi tranquillizzato».

di redazione CF

Scende in strada all’alba, sale in auto e all’improvviso si ritrova a pochi centimetri di distanza, un ragazzo che prima prova ad aprire la portiera della sua auto, pugni sulla fiancata, e poi si “pianta” sotto casa sua fissando la finestra, fino a quando non intervengono i carabinieri, l’ambulanza e il vicesindaco Fabio Senzacqua, (che ha confermato alla nostra redazione di aver ricevuto la telefonata e di essere intervenuto in prima persona, ndr) come lei stessa racconta: «Sono traumatizzata, impaurita e non riesco a riposare la notte» confessa una sangiorgese dopo una notte da incubo vissuta sabato scorso.

Il racconto dell’accaduto è tutto in una mail inviata alla nostra redazione dalla donna stessa (si omettono il nome e l’indirizzo per questioni di privacy e tutela della scrivente, come da lei espressamente richiesto).

«Mi chiamo (…) abito in via (…) a Porto San Giorgio, dopo cinque giorni ho trovato il coraggio di scrivere quanto mi accaduto sabato 14 giugno alle ore 6 del mattino. Sono una persona mattutina, sono uscita di casa per andare in auto (che era) parcheggiata davanti al portone di casa. Avevo premura di prendere le chiavi del negozio dove lavoro, dov’era incluso il token dell’allarme. La sera mi ero dimenticata, inserisco sempre le chiusure centralizzate per abitudine. Ho alzato lo sguardo e mi sono trovata a fianco, lato guida, un ragazzo di colore (…) (probabilmente con qualche problema di salute mentale), che voleva aprire la portiera e ha iniziato a dare pugni sulla fiancata. In preda al panico ho messo in moto l’auto e sono scappata via evitando d’investirlo. Non volvevo assolutamente fargli del male, ho guidato per 30 minuti in camicia di notte e senza occhiali da vista vagando per Porto San Giorgio in preda ad una crisi di panico non avendo il telefono perché sarei subito risalita in casa. Non sapevo come affrontare la situazione, non ho pensato di andare direttamente in caserma dai carabinieri o andare a casa dei miei, ero impaurita piangevo. Sono tornata a casa nella speranza di non trovarlo invece, purtroppo, stava fermo davanti la porta di casa mia come se mi aspettasse».

A quel punto la donna non si è fermata ed è nuovamente scappata: «Ho guidato per altri 20 minuti per Porto San Giorgio senza sapere dove andare ancora più impaurita. Poi ho provato a tornare a casa, ho visto che non c’era nessuno. (A quel punto) sono scesa velocemente per entrare in casa. Ho sentito una ragazza urlare “Signora la prego, mi aiuti. Mi faccia entrare”. Era (…), l’aveva importunata, è riuscita a scappare e l’ho fatta entrare». A quel punto è scattata la chiamata al 112 con l’arrivo delle forze dell’ordine: «Io guardavo da dietro le persiane, avevo paura di uscire in balcone (…)». Nel frattempo la donna ospitata dalla sangiorgese ha potuto allontanarsi in sicurezza: «Poverina, anche lei impaurita piangeva, sembra un film ma è realtà, questo ragazzo di colore si è messo sotto il balcone della mia camera fissando la finestra. Ancora di più in stato d’ansia ho chiamato i carabinieri e anche il vicesindaco Fabio Senzacqua chiedendo aiuto disperatamente. Sono arrivati subito (…), hanno chiamato l’ambulanza facendo salire il ragazzo che ovviamente non stava bene (…).  Alla sua partenza in ambulanza i carabinieri ed il vicesindaco  sono saliti in casa tranquillizzandomi e ho spiegato quanto successo. Dopo un pò  ho ricevuto la chiamata dei carabinieri di Porto San Giorgio. Nel pomeriggio (…) mi sono recata in caserma facendo la denuncia e ho incaricato il mio legale per tutelarmi. Lunedì la ragazza (a cui la sangiorgese ha dato riparo in casa) ha sporto denuncia, da quanto mi hanno detto.  Ringrazio i carabinieri il vicesindaco Senzacqua per l’intervento immediato e per avermi tranquillizzato. Ho scritto dopo vari giorni per lasciare la mia testimonianza, affinché non accadano più questi fatti. Sono traumatizzata, impaurita e non riesco a riposare la notte. Ho vissuto un incubo, lo si sente al telegiornale ma non pensi mai che passa accadere a te, la mia più grande paura è che possa ritornare (…).  Vorrei rimanere nell’anonimato, ma sarei più serena se tutti sapessero quanto è accaduto soprattutto per  la sicurezza (…) di tutti».

 


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