Nel cuore del centro storico fermano, nel pomeriggio di ieri, la Sala “Amedeo Grilli” della Fondazione Carifermo ha ospitato un evento di alto profilo culturale e professionale: il convegno “Giustizia penale e Mass media. Quale verità?”, promosso dagli Ordini degli Avvocati e dei Giornalisti.
Moderato dalla giornalista Teresa Valiani, che ha ringraziato pubblicamente l’avv. Alessia Capretti per l’impegno profuso nell’organizzazione, l’incontro si è aperto con i saluti istituzionali del sindaco di Fermo, avv. Paolo Calcinaro, della presidente dell’Ordine degli Avvocati del Foro di Fermo, avv. Fabiana Screpante, e del presidente dell’Ordine dei Giornalisti delle Marche, Franco Elisei. Tutti hanno sottolineato l’importanza del tema, lodando la collaborazione tra le due categorie professionali su una questione tanto attuale quanto delicata. Basti pensare al delitto di Garlasco, tornato prepotentemente sulle pagine di cronaca (ma ora anche nel web e nel programmi televisivi), al delitto di Meredith a Perugia, a quello di Yara Gambirasio ed ancor prima a Cogne, ecc.
La cronaca contemporanea dimostra infatti quanto il processo giudiziario sia spesso affiancato – se non sovrastato – da un processo mediatico, con implicazioni profonde per il diritto alla difesa, la presunzione d’innocenza, la privacy e la corretta informazione. Per questo il confronto si è affidato a figure di spicco del panorama giuridico e giornalistico nazionale, che hanno analizzato le sfaccettature di un rapporto sempre più complesso.
Tra gli interventi, il prof. Glauco Giostra ha aperto la riflessione parlando delle cause e dei rimedi possibili quando l’informazione giudiziaria tradisce la sua funzione democratica. Il giornalista Luigi Ferrarella, firma del Corriere della Sera, ha denunciato con fine ironia i rischi della spettacolarizzazione giudiziaria nel suo intervento “al lupo al lupo”, mentre l’ex procuratore di Milano Edmondo Bruti Liberati ha illustrato come i magistrati comunicano e come dovrebbero farlo.
È poi intervenuto Maurizio Blasi, già caporedattore Tgr Marche, con un’analisi della narrazione giudiziaria “minuto per minuto” e dei vari format di programmi tv di successo, e infine l’avv. Carlo Melzi d’Eril, direttore della Rivista di Diritto dei media, ha chiuso il convegno con un approfondimento sulle ultime riforme in materia di informazione e giustizia.
Una giornata di grande spessore, che ha evidenziato l’urgenza di una riflessione condivisa tra due mondi – quello della giustizia e quello dell’informazione – chiamati a convivere nel rispetto reciproco dei propri ruoli e delle garanzie normative.
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