«La più mirabil cosa»: la Città Medioevo 2025 sarà dedicata al primo Giubileo del 1300

SANT'ELPIDIO A MARE - La XXXIII edizione dal 18 al 20 luglio, confermato l'ingresso gratuito: 15 gli spettacoli, sempre aperte le taverne di contrada

 

di Pierpaolo Pierleoni

Il primo Giubileo nella storia della chiesa cattolica, datato 1300, sarà il tema della XXXIII Città Medioevo, dal 18 al 20 luglio a Sant’Elpidio a Mare. Svelato stamattina il programma della manifestazione storica elpidiense, capace ogni anno di richiamare migliaia di visitatori e turisti, che fa da preludio alla Contesa del Secchio, che si disputerà come sempre la seconda domenica di agosto.

Per la prima volta è toccato al neo sindaco Gionata Calcinari introdurre l’appuntamento, affiancato dall’assessore alle manifestazioni storiche Maria Linda Rossi: «Sarà un’edizione particolare perché coincide con l’anno giubilare, un aspetto che ha guidato la scelta del tema di quest’anno. Ringrazio l’Ente Contesa, le contrade e delegazioni foranee per l’impegno che rende la manifestazione uno degli eventi di punta della città, con numeri importanti. Ci conoscono anche e soprattutto per eventi come questo. Per quanto possibile, garantiremo il massimo sostegno a chi valorizza l’immagine di Sant’Elpidio e ne coltiva le tradizioni

La presidente dell’Ente Contesa Alessandra Gramigna spiega che il titolo, «la mirabil cosa, è proprio la frase che venne pronunciata presentando il primo Giubileo. Anche quest’anno l’ingresso sarà gratuito, perchè abbiamo ancora tanti cantieri in centro storico che ci limitano sotto l’aspetto organizzativo. Ogni sera andranno in scena 15 spettacoli nei vicoli della città con postazioni fisse: oltre a quelle in Piazza Matteotti, 12 di saranno curate dalle contrade storiche, 2 dalle delegazioni foranee e 1 dagli arcieri storici della Contesa del Secchio. Le attrazioni verranno ripetute più volte durante le serate. Ogni contrada porterà in scena un ordine religioso. Saranno aperte le quattro locande di contrada con piatti anche per vegetariani e menu dedicati ai bambini».

L’apertura di Città Medioevo 2025 avverrà con la lettura della bolla papale in corteo da parte di un delegato pontificio fino alla grande festa in piazza per la venuta di questo grande evento.  Visto il successo dello scorso anno, per le scene comuni ci sarà la presenza di una scena di avvio e una di chiusura in condivisione tra contrade e delegazioni. Ogni sera l’orario di chiusura dell’evento sarà diverso, il venerdì si chiude alle 00.30, il sabato all’1, la domenica a mezzanotte. In programma giovedì 17 luglio l’anteprima con Piccola Città Medioevo, per il ciclo eatri per ragazzi, in collaborazione con l’associazione Lagrù.

Ogni contrada curerà 3 scene. Per la Santa Maria, come spiega Eleonora Valori, «si rinnova la collaborazione con Mirco Abbruzzetti, che insieme a Luca Vagnoni curerà la regia, avremo sempre uno spettacolo a numero chiuso con ingresso da via Medaglia, gli altri allestimenti saranno al chiostro di San Francesco e in vicolo Bulgarini. Ci occuperemo dell’ordine dei francescani».

Giuseppe Ciarabellini per la San Martino fa sapere che saranno «scene coinvolgenti e interattive con il pubblico, a dispetto del tema che potrebbe sembrare pesante saranno proposte molto simpatiche. Ci concentreremo sugli agostiniani, con la collaborazione di Gabriele claretti alla regia e Valentino Eugeni per la parte drammaturgica. Saremo in via Boccette, spiazzo San Martino e largo Canuti».

Lisa Silenzi, per la cavaliera Sant’Elpidio, conferma «gli allestimenti nelle nostre solite postazioni, slargo dei Torrioni, spazio davanti al corpo bandistico e dietro la Collegiata. Con la regia di Roberto Rossetti e la Compagnia della Marcha racconteremo in modo burlesco l’ordine degli ospedalieri».

Per finire, Anita Capparuccia spiega che per la San Giovanni «saranno allestite alla parte superiore del Cunicchio ed al belvedere le scene dell’ordine dei benedettini, affidate alla Compagnia de li Ridiculi. Ci sarà anche un episodio ritrovato negli archivi di Fermo e legato al territorio della città». Come nelle scorse edizioni, fondamentale il contributo delle delegazioni foranee, con i musici di Santa Caterina, la lite delle comari affidata alla delegazione del Porto e Castel di Castro che curerà l’accoglienza in centro storico: «faremo da anfitrione, accompagnando i turisti pellegrini dal moderno al medievale» promette Armando Verdini.


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