“Fermo sui Libri”, il tema della virtù al centro della decima edizione. Lanzidei: «Un traguardo culturale importante»

FERMO – Dieci edizioni, un successo che si ripete ed ogni anno un tema per riflettere in maniera concreta. Dal 25 giugno ecco nove appuntamenti tra libri, musica e riflessioni che accompagneranno l’estate fermana.

Un viaggio lungo la storia, con nove appuntamenti di grande interesse, per comprendere come le virtù, che siano pubbliche o private, abbiano inciso sul corso della storia. Ecco “Fermo sui Libri” che ha scelto proprio questo punto di osservazione critico per questa sua decima edizione, come sempre su iniziativa dell’Assessorato alla Cultura del Comune di Fermo, in collaborazione con la Biblioteca Romolo Spezioli e con il Conservatorio Pergolesi di Fermo che accompagnerà ogni appuntamento con le note dei propri musicisti. Un programma che prenderà il via il 26 giugno con Maria Giuseppina Muzzarelli e Lucia Tancredi, passando per il 30 giugno con Dario Vergassola che intervisterà Stefano Rossi mentre il 5 luglio spazio a Diego De Silva mentre il giorno successivo toccherà a Jacopo Veneziani. A Villa Vitali il 13 luglio grande attesa per Lella Costa mentre il 18 Rosa Matteucci presso la Chiesa di San Filippo. A chiudere il quadro degli appuntamenti il 21 luglio Nadia Terranova, il fermano Angelo Ferracuti il 28 luglio mentre Vito Mancuso il 10 agosto per l’ultimo appuntamento a Villa Vitali.

 

In occasione della conferenza stampa di presentazione, questa mattina introduzione d’obbligo per l’assessore alla cultura Micol Lanzidei: «Un’idea giunta alla decima edizione, nata con l’obiettivo di mettere il libro al centro anche come strumento di dialogo, pensiero e riflessione. Fermo è diventata città che legge ma soprattutto che ascolta, facendo parlare i libri. Un traguardo culturale importante perché mettendo al centro la cultura c’è una visione più facile ed aperta del futuro e il grazie è a coloro che rendono possibile tutto questo. Penso proprio chi è al mio fianco come Oriana Salvucci che mette grande verve nella scelta dei temi e degli ospiti, alla direttrice Maria Chiara Leoni e ai suoi collaboratori della biblioteca che considerano proprio la biblioteca come un luogo di scambio. Anni belli e pieni grazie al Pergolesi per una collaborazione a 360 gradi su tutti i fronti e con materiale umano di altissimo livello. Rientra anche Villa Vitali che ospiterà due eventi e ci fa enormemente piacere, stesso dicasi della presenza di un fermano doc come Angelo Ferracuti».

Collaborazione culturale importante quella del Conservatorio Pergolese come ha sottolineato Cinzia Pennesi: «Siamo onorati di questa relazione stretta con il Comune che mostra sempre un occhio attento al territorio. Formiamo una generazione di nuovi artisti e per loro è un momento di crescita con un preludio attivo nelle varie serate, di una decina di minuti con apposite scelte di genere: dalla classica al jazz fino ai duetti a seconda della serate, rendendo il tutto unico ad ogni appuntamento».

La responsabile della Biblioteca Maria Chiara Leonori ha sottolineato la qualità dei protagonisti. «Abbiamo due personaggi legati in passato al premio Volponi ed è una grande occasione per Fermo. C’è un grande rapporto ad esempio con la biblioteca dei ragazzi e durante i mercatini ci saranno lavori sul tema virtù, quello della rassegna. Il mio grazie in particolare va a Natalia Tizi: su di lei, prossima alla pensione, possiamo ancora contare ed è un grandissimo valore aggiunto».

Poi la direttrice artistica Oriana Salvucci si è soffermata sul filo conduttore della virtù in questa decima edizione. «Il tema sono appunto le virtù e la predisposizione positiva degli esseri umani. Siamo consapevoli che la natura dell’essere umano sia in chiaroscuro ma c’è una persistenza verso il bene comune. Abbiamo guerre in atto ma anche a livello di democrazia si consuma uno scollamento tra popolo e rappresentanza, non nutrendo fiducia nelle classi dirigenti. Noi lanciamo la nostra sfida e la nostra provocazione, pensando a questa rassegna come luogo per esercitare il proprio pensiero critico, confrontarsi e dialogare».

Roberto Cruciani

 


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