La nota criminologa Roberta Bruzzone ha inaugurato ieri, domenica 22 giugno 2025, al teatro Rossini di Civitanova Marche, Essere Umani. Il nuovissimo format, nato dalla volontà di Confartigianato Imprese Macerata-Ascoli Piceno-Fermo in collaborazione con ANCoS Aps, è pensato per aprire spazi di dialogo autentico e costruire ponti tra il mondo dell’impresa e quello della comunità, affrontando insieme i grandi temi della contemporaneità.
La criminologa è stata accolta da una platea gremita ed entusiasta, con il pubblico che ha apprezzato l’intervento della psicologa forense e criminologa tra le più autorevoli in Italia, incentrato sul tema I volti della violenza.
Tutto esaurito al teatro Rossini
«È sempre più difficile riconoscere questi volti – ha detto la dottoressa Bruzzone -, perché molto spesso la violenza si cela in maniera subdola e per scovarla dobbiamo interpretare i segni per cogliere quando questa non è manifesta. La violenza di matrice psicologica non è certo di Serie B come purtroppo spesso viene oggi interpretata. È importante che i volti della violenza vengano svelati, guardando a quegli indicatori utili a coglierli. La maggior parte delle vittime, purtroppo tende a non raccontare e minimizzare le condizioni delle violenze che patisce perché con l’aggressore tende ad avere un legame da cui purtroppo dipende in maniera profonda, da un punto di vista anche neurobiologico. Dobbiamo quindi insegnare a tutti, non solo agli operatori o ai magistrati, ad indentificare tali comportamenti».
Inevitabile, un riferimento al recente e terribile femminicidio avvenuto a Tolentino. Un atto «particolarmente efferato – ha commentato la criminologa – perché compiuto in un luogo pubblico. Quest’uomo si sarebbe arrogato il diritto di diventare non solo giudice, ma anche carnefice e boia, eseguendo la sua sentenza di morte per punire una donna che ai suoi occhi ha il principale torto di essersi sottratta al suo controllo. E l’esecuzione è avvenuta pubblicamente perché questo, purtroppo, è anche il modo distorto, malato e disfunzionale, nella testa di quest’uomo di riprendersi quella quota di reputazione maschile che evidentemente ha percepito come lesa».
Allora, cosa fa di noi degli esseri umani? «Il concetto di empatia – ha risposto la criminologa -, che è vicino all’anima e che si apprende in tenera età, permettendoci così prime esperienze che aiutano a calarci nella mente degli altri entrando in contatto. Senza queste esperienze non si sviluppa empatia e l’uomo senza di questa tenderà a vedere l’altro solo come persona da sfruttare a proprio vantaggio».
L’intervento di Giorgio Menichelli, segretario generale di Confartgianato
Ad aprire la serata, condotta dalla giornalista Alessandra Pierini il sindaco Fabrizio Ciarapica, il consigliere regionale Pierpaolo Borroni, il rettore dell’università di Macerata John Mc Court, il presidente di Confartigianato Enzo Mengoni e il segretario Giorgio Menichelli che ha illustrato il valore della rassegna, di cui “I volti della violenza” è appunto il primo appuntamento del format nato per «rilanciare il valore dell’unità, essere più vicini alla comunità e riscoprire cosa significhi essere umani».
Sul palco, si diceva, Enzo Mengoni e Giorgio Menichelli, presidente territoriale e segretario generale Confartigianato Imprese Macerata-Ascoli Piceno-Fermo hanno proprio colto il senso di questo nuovo format, voluto per «tendere ad un’unione della nostra comunità: ogni giorno siamo al fianco delle imprese e sappiamo quanto sia importante lavorare coesi e in armonia, evitando quelle frizioni capaci di nullificare tutto. Anche le comunità operano allo stesso modo e a queste chiediamo di essere ancora più umani e tirare fuori il nostro meglio». L’intento di Essere Umani, che proseguirà con altri eventi, è quello di mettersi proprio a disposizione per la crescita della collettività.
Tra gli interventi, il Sindaco di Civitanova Marche Fabrizio Ciarapica, il Consigliere regionale Pierpaolo Borroni, il Rettore dell’Università di Macerata John McCourt. La serata è stata condotta dalla giornalista Alessandra Pierini e, al termine dell’evento, il pubblico ha potuto incontrare la Bruzzone in occasione del firmacopie.
Alla fine dello spettacolo il firma-copie
La fila fuori dal teatro Rossini
Roberta Bruzzone è stata intervistata dalla giornalista Alessandra Pierini
Per poter lasciare o votare un commento devi essere registrato.
Effettua l'accesso oppure registrati