«Nessuno tocchi il circolo tennis» Il coordinamento degli ambientalisti di Fermo scende in campo

FERMO - Ipotesi trasferimento del circolo tennis di Fermo, il coordinamento delle associazioni ambientaliste di Fermo scende in campo, dopo aver appreso di un «incontro avvenuto a Fermo, alla presenza di un assessore, oltre  che di rappresentanti di maggioranza e minoranza del Comune di Fermo, su iniziativa di un  privato, che propone di trasferire il Circolo Tennis di via Crollalanza, con 5 campi realizzati su  terreni di proprietà comunale, in via Alfredo Beni, con 3 campi e servizi da costruire ex novo su terreni in parte demaniali. Il corrispettivo sarebbe la proprietà di un nuovo centro  commerciale sul sito dei campi da tennis di via Crollalanza (la vicenda è stata affrontata da Cronache Fermane già a novembre dello scorso anno). La questione è molto problematica dal punto di vista economico e burocratico mentre si  semplifica di molto dal punto di vista politico». 

Via di Crollalanza

Ipotesi trasferimento del circolo tennis di Fermo, il coordinamento delle associazioni ambientaliste di Fermo scende in campo, dopo aver appreso di un «incontro avvenuto a Fermo, alla presenza di un assessore, oltre  che di rappresentanti di maggioranza e minoranza del Comune di Fermo, su iniziativa di un  privato, che propone di trasferire il Circolo Tennis di via Crollalanza, con 5 campi realizzati su  terreni di proprietà comunale, in via Alfredo Beni, con 3 campi e servizi da costruire ex novo su terreni in parte demaniali. Il corrispettivo sarebbe la proprietà di un nuovo centro  commerciale sul sito dei campi da tennis di via Crollalanza (la vicenda è stata affrontata da Cronache Fermane già a novembre dello scorso anno). La questione è molto problematica dal punto di vista economico e burocratico mentre si  semplifica di molto dal punto di vista politico». 

E’ quanto si legge in una nota del Coordinamento delle Associazioni Ambientaliste del Fermano che ritiene «(…) che il baratto proposto sia ingiusto (…), non solo dal punto di vista  economico ma soprattutto da quello urbanistico e storico. I campi attuali del Circolo Tennis sono estremamente belli e funzionali per la loro ampia  superficie. Il Circolo inoltre rappresenta un elemento importante e fondamentale della storia  fermana, non dimenticando che in passato presso di esso si sono svolti tornei di interesse  nazionale e internazionale. La zona dove siede è una zona verde in cui, strutture sociali, come  la Croce Verde, e sportive, come la palestra Coni e gli stessi “campi da tennis”, convivono  armonicamente da decenni anche per la loro lentezza. Difficile capire cosa accadrebbe con  la realizzazione di un centro commerciale: da sito storico dove le persone si incontravano e si  incontrano ancora (luna park, foro boario e l’attuale mercato del sabato), diventerebbe invece  un “non luogo”, un posto non identitario, l’ennesimo grigio e distaccato parcheggio con  persone preda della frenesia di questi assurdi tempi moderni. Non dimenticando un altro  (ennesimo) supermercato in costruzione nelle vicinanze ed un centro metà commerciale e  metà sociale da tempo sottoutilizzato (il Sagrini), cancellando tutti i buoni propositi di una serie di esercizi locali e – si legge nella nota – punti vendita che entrerebbero irrimediabilmente in crisi unitamente  a tutto il rione di Santa Caterina che rischierebbe di diventare l’ennesimo quartiere dormitorio  con caratteristiche di vera e propria discriminazione ambientale.  E’ questa la programmazione urbanistica della città di Fermo? Distruzione di luoghi storici e di  socialità per creare “non luoghi” dediti solo al commercio (…)? A quale  politica si ispirano i nostri amministratori locali? Quella della famosa canzone “Produci, consuma, crepa” dei Cccp?»

«Restando nella questione puramente politica, ci chiediamo il perché le associazioni  ambientaliste, spesso criticate nei loro interventi a tutela della città e del territorio non sono  state invitate all’incontro? Perché – aggiungono dal coordinamento con le sigle di Ecologisti del Piceno, Italia Nostra, Lipu, Legambiente Terramare – Fermo – è stato invitato un rappresentante dello sport  Tennis e non si è sentito il parere dei gestori e frequentatori locali del circolo che, sembra di  capire, non sono affatto in armonia con il progetto? E perché alla presentazione era presente  il solo assessore ai servizi sociali e non l’assessore all’urbanistica, all’ambiente e più di tutti il sindaco? E’ una tematica di così scarsa e irrilevante importanza? E dov’è la risposta per il nostro striscione affisso a difesa degli alberi sulla rete del Circolo  Tennis sottratto nottetempo? Perché nostri amministratori locali non hanno dato alcuna  risposta? (…) Sembra che non tutti i frequentatori e soci del Circolo siano d’accordo  con questo scambio. E’ preminente rimarcare e chiarire subito che: si vuole permutare una struttura pubblica già esistente su terreni del Comune con una  struttura da realizzare ex novo in parte su terreni del Comune in quanto il privato li ha solo in concessione, nelle norme tecniche di Prg sono previsti 21.371 mc per quell’area; almeno 10.000 sono stati  realizzati per un supermercato, ne rimarrebbero circa 11mila, che corrispondono a circa 3500  mq (…). L’amministrazione comunale qualche anno fa concesse una variante per realizzare degli  appartamenti. In compenso il privato si impegnò a realizzare un parcheggio (sempre deserto)  a servizio dell’ospedale (?) di cui avere la gestione per 30 anni. (…). Il privato propone di rinunciare alla gestione del parcheggio (che ha solo in convenzione  perché è di proprietà del Comune) e agli appartamenti da costruire ancora in quella zona (…) e propone di realizzare un circolo tennis nuovo, quando Fermo ne ha già uno con più campi e più larghi e quindi tecnicamente migliori, e fare un centro  commerciale al posto dell’attuale circolo tennis. (…) La proprietà del parcheggio è pubblica, se si cambia destinazione che succede? Rimane  pubblico tutto quello che il privato ci realizzerebbe (club house con bar e area ristoro,  ambulatorio, spogliatoi, locali tecnici, sala multimediale, ludoteca) o la proprietà pubblica si restringerebbe al parcheggio rimanente, 80 posti auto al piano più basso? In questa seconda  ipotesi il progetto potrebbe configurarsi come un aumento di volumetria (…). (…). Per finire, un po’ di poesia fermana: non potete toglierci il luogo simbolo delle epiche partite di  Sciaqua contro Nerò e tanti altri.  Non resta da sperare che proprio il compianto Massimo “Sciaqua” stenda una mano da lassù  e con una volée protegga questo bene comune e storico della città di Fermo (…)».

Un supermercato al posto dei campi da tennis? L’indiscrezione e i rumors in maggioranza


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