di Pierpaolo Pierleoni
Inizia in una piazza Matteotti gremita da centinaia di cittadini, la legislatura targata Gionata Calcinari. Una seduta d’insediamento affollata come è capitato e capiterà raramente, quella aperta da Antonietta Schipani in qualità di consigliere anziano, prima della votazione per l’elezione del presidente del Consiglio comunale. Non arrivano colpi di scena, sullo scranno più alto va a sedersi Simone Trasarti.
Il dibattito fa registrare le prime schermaglie. Tocca al consigliere di Fratelli d’Italia Mauro Marsili ufficializzare la scelta di Trasarti, «proposta discussa anche con i consiglieri di minoranza ed ha trovato ampia condivisione, per questo ci auguriamo l’unanimità». Non sono d’accordo dai banchi di minoranza. Enrico Piermartiri chiarisce: «Si è trattato di un incontro informale a cui non era neanche presente il Sindaco. Ci saremmo aspettati una rosa di nomi, con tutto il rispetto di una bravissima persona come Trasarti. Mi asterrò». Stessa posizione da Mirco Romanelli e Rossano Orsili. Il sindaco Gionata Calcinari tenta di rintuzzare: «Speravo si iniziasse un po’ meglio. Si è scelto un consigliere nuovo, che si è sempre speso per la comunità e impegnato nell’associazionismo, voi stessi avete espresso parole di stima per lui. Votarlo tutti poteva essere occasione per dare un segnale di condivisione». Parole che convincono Orsili a votare, insieme a Massimiliano Doppieri e a tutta la maggioranza, favorevolmente. Romanelli con Emanuele Traini e Piermartiri confermano l’astensione.
«Cercherò di favorire un clima di collaborazione e rispetto – assicura il neo presidente – rappresenterò tutti, il mio compito sarà avvicinare cittadini e istituzioni, gli uni non possono fare a meno degli altri. In questi giorni è circolata la foto di don Enzo con i candidati sindaci, immagine bellissima di amore per la città, ciascuno nel proprio ruolo».
Il primo cittadino indossa la fascia tricolore per il solenne giuramento, poi presenta la giunta già operativa dalla scorsa settimana: Francesco Tofoni vicesindaco, assessori Giovanni Martinelli, Maria Linda Rossi, Silvia Tiburzi, Fabio Vitali. Calcinari inizia a esporre le linee programmatiche con una battuta: «Mio figlio mi dice: ma babbo parli sempre? Ora inizieremo anche con i fatti. Grazie ai cittadini, anche a chi ha scelto altri candidati, alla mia famiglia, ho scelto di sacrificare vita lavorativa e togliere tempo a loro per dare un’opportunità alle prossime generazioni. Non adotteremo un metodo imperativo, dobbiamo essere pronti ad ascoltare e coinvolgere la minoranza e la città».
Tanti problemi, sottolinea il Sindaco: «Ne arrivano in continuazione, entrano anche a porte chiuse. Ma dobbiamo prendere le critiche e trovare delle soluzioni, dando sempre delle risposte. I consiglieri di minoranza criticheranno e sarnano di stimolo. Non saremo una maggioranza imperativa, ma sempre n ascolto. Iniziamo dal garantire una macchina più efficiente. Ci muoveranno i principi di legalità e partecipazione, trasparenza, solidarietà, attenzione a famiglie, deboli, anziani, associazioni, volontariato, tutela del patrimonio. Sentiamo il dovere di dare risposte ai giovani che faticano a trovare lavoro e opportunità. Abbiamo difficoltà importanti di bilancio. Su ogni capitolo cerchiamo di rimediare le risorse per chiudere le spese correnti e garantire manutenzioni. Dobbiamo saper intercettare i fondi, sul Mandozzi non ci dormo la notte, servono risorse per Girasole e Cser. Lavoriamo per la scuola infanzia di Casette ed è una promessa, abbasseremo le tariffe sul trasporto scolastico. Chiediamo pazienza, stateci sopra e criticate, non ci risparmieremo. Con pazienza impegno e voglia di mantenere le promesse, raggiungeremo gli obiettivi. Servirà tempo ma lo faremo».
Tocca ai consiglieri. Rossano Orsili si emoziona per la piazza piena: «Questa è la sera in cui la politica si riappropria della città. Ognuno ha fatto il suo percorso, il giorno del ballottaggio non è stato facile venire a congratularmi con il sindaco davanti a una folla in festa, ma sono stato accolto con affetto. Ci sono stati due abbracci, uno al sindaco, uno all’amico Gionata. Controlleremo e collaboreremo portando avanti il nostro programma». Emanuela Traini promette «un’opposizione ferma, con trasparenza correttezza educazione e dialogo. Daremo apporto propositivo ma mai subordinato». Mirco Romanelli si impegna a «controllare e proporre. Tutti teniamo al rilancio della città. Invito l’Amministrazione comunale a cercare subito soluzioni su scuola e trasporto scolastico». Per Enrico Piermartiri, «questa piazza piena è la democrazia. Svolgerò il mio ruolo, se c’è la possibilità di restituire dignità alla città sarò con voi». Dai banchi di maggioranza suona la carica Raffaele Corevaro: «Per me è un grande onore rappresentare la città e il mio partito. Tre anni fa abbiamo pianto, stavolta no. Il sindaco per me sarà sempre Gionata. Vedo tanta voglia di fare e di cambiare, siamo uno squadrone e in appena 12 giorni si è già messa mano a tante piccole cose». Claudia Bracalente ricorda «il risultato importante della lista di Noi moderati, Francesco Tofoni alla carica di vicesindaco è una figura competente a cui mi lega un rapporto forte, auguri al sindaco che abbiamo sostenuto dal primo momento». Chiude Andrea Catini di Unione civica: «Stanotte ho sognato il primo consiglio comunale, l’emozione si sente. Da parte nostra l’apertura alla minoranza ci sarà sempre, non decideremo da soli».
Per poter lasciare o votare un commento devi essere registrato.
Effettua l'accesso oppure registrati