L’ Unitalsi sottosezione di Fermo, sabato 21 giugno, ha organizzato il pellegrinaggio al Santuario della Madonna dell’Ambro anche in quest’anno santo 2025. Malati, pellegrini e volontari sempre più numerosi, come ” peregrinantes in spe” hanno pregato, animato e realizzato un’edizione giubilare straordinaria.
«Nella piccola Lourdes dei Monti Sibillini, dove tutti gli elementi combaciano con il luogo tanto caro agli unitalsiani, – fanno sapere dalla sottosezione fermana – i partecipanti hanno iniziato la giornata con la preghiera per il pellegrinaggio giubilare al santuario mariano poi si è passati alla liturgia penitenziale, sotto la guida dell’assistente spirituale Padre Agostino Maiolini. Ci si è quindi preparati al sacramento della riconciliazione poi, fortificati e rinnovati, si è immaginato di percorrere i passi della giovane Santina, che come Bernadette Soubirous, è stata testimone dell’Amore, della dolcezza e dell’accoglienza di Maria, Nostra Signora, Regina dei Sibillini e Madre dagli occhi misericordiosi. Con ordine e raccoglimento, ricordando sempre l’umiltà della pastorella, i malati sono stati accompagnati nella cappella della Madonna ed in questo luogo di grazia e misericordia, ciascuno ha potuto vivere il cuore del pellegrinaggio: ritrovare sia nell’ ordinario che nello straordinario peregrinare, il vero senso della Vita. La malattia, il dolore e la fatica del vivere nell’ imprevedibile e velocissima società attuale, non possono deluderci, sconfortarci, frantumarci; ci ricordano invece, quanto siano proprio le tribolazioni a generare pazienza, virtù provata, capace di produrre speranza. La Speranza Divina è l’unica che non delude mai. E Maria Madre di Dio è la più alta testimone di questa speranza. Lei ci ha insegnato come ai piedi della Croce del suo Figlio, attraversata dal dolore straziante, riponeva la massima fiducia in Dio, senza smettere di sperare, rinnovando il suo Sì. Unirsi ed offrirsi a Dio, per poter trasformare il servizio, che contraddistingue l’unitalsiano, in aiuto che sorregge, che alimenta la fede in Dio e che genera speranza. Offrire a Dio se stessi ed – aggiungono dall’Unitalsi – offrire agli altri il Dio che vive in ognuno di noi. Offrire l’Amore di Dio, per ricevere la moltiplicazione di quel poco che possediamo, secondo una logica Misericordiosa e Divina, umanamente poco comprensibile».
Il vicario generale Don Giordano Trapasso ha spiegato benissimo durante la Santa Messa questo difficile passaggio. «Non dobbiamo calcolare cio’ che offriamo a Dio come se fossimo numeri, né possiamo – aggiungono – quantificare ciò che offriamo, ma offrire l’Amore generato da Dio significa ragionare senza limiti ed ottenere molto molto di più di quanto si possa immaginare. E’ quanto Gesù ci insegna con la parabola del Vangelo di Lc 9,11b-17. Al termine della S. Messa, dopo un’intensa giornata di ristoro per l’anima, di preghiera, di abbracci, sorrisi e canzoni cantate a squarcia gola, si è giunti ai saluti ed ai ringraziamenti. All’Arcivescovo Rocco Pennacchio, in pellegrinaggio con i piccoli a Lourdes, è stato inviato il saluto da parte di tutti, mentre Padre Gianfranco Priori, rettore del santuario della Madonna dell’Ambro, ha colto l’occasione per elogiare lo straordinario lavoro svolto dalla sottosezione di Fermo, in particolare dalla presidente Fabiola Casturà, capace di ricostruire l’associazione, non senza fatica, e di riaccendere la speranza in tantissimi unitalsiani che sembravano ormai persi».
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