«Marche, addetti in aumento ma popolazione in calo. Più anziani e meno giovani» 79 Comuni senza sportelli bancari, ecco quali

STATISTICHE - Presentato ad Ancona l’Osservatorio sull’Economia dei Comuni di Bcc, Cna e Confartigianato Marche. ECCO TUTTI I DATI .«Meno credito alle piccole imprese. Nel 2024 i prestiti hanno avuto una flessione del 9,2 per cento. Continuano le chiusure degli sportelli bancari. Solo l’anno scorso ne sono stati chiusi 22. I Comuni senza sportelli bancari sono saliti a 79.  Di questi sono stati otto, quelli che hanno perso l’unico sportello bancario negli ultimi dodici mesi: Agugliano, Carassai, Folignano, Monterubbiano, Montottone, Pollenza, Serravalle di Chienti e Tavoleto.  In controtendenza le Banche di Credito Cooperativo».

Marchigiani più anziani e popolazione in calo. E’ questa la fotografia degli ultimi cinque anni che emerge dall’ “Osservatorio sull’economia dei Comuni”, presentato dalla Federazione marchigiana Bcc – Credito Cooperativo insieme a Cna e Confartigianato Marche. «Un Osservatorio unico per le Marche, che – spiegano gli organizzatori  del convegno di presentazione dell’Osservatorio – analizza i dati della demografia, dell’economia e del credito sui territori, nei distretti e in ognuno dei 225 Comuni marchigiani. Un riferimento prezioso per la politica e le istituzioni regionali».

Alla presentazione dell’”Osservatorio sull’economia dei Comuni” sono intervenuti il presidente della Regione Marche Francesco Acquaroli, il presidente di Anci Marche Marco Fioravanti, il vicepresidente della Federazione marchigiana Bcc, Gerardo Pizzirusso, la presidente di Confartigianato Marche, Moira Amaranti, e il vicepresidente di Cna Marche Maurizio Paradisi. Il confronto è stato moderato dal direttore della Federazione marchigiana Bcc, Ennio Di Foglio.

«Meno credito alle piccole imprese. Nel 2024 – si legge nel comunicato sulla presentazione dell’Osservatorio – i prestiti hanno avuto una flessione del 9,2 per cento. Continuano le chiusure degli sportelli bancari. Solo l’anno scorso ne sono stati chiusi 22. Ora gli sportelli bancari aperti nella regione sono 610.  I Comuni senza sportelli bancari sono saliti a 79.  Di questi sono stati otto, quelli che hanno perso l’unico sportello bancario negli ultimi dodici mesi: Agugliano, Carassai, Folignano, Monterubbiano, Montottone, Pollenza, Serravalle di Chienti e Tavoleto.  In controtendenza le Banche di Credito Cooperativo».

«Lo scorso anno – ha affermato il vicepresidente della Federazione marchigiana Bcc Gerardo Pizzirusso – nelle Marche abbiamo aperto tre nuove filiali e sono saliti a 24 i Comuni dove l’unico presidio bancario è uno sportello Bcc. Il nostro radicamento territoriale è comune a quello delle piccole e medie imprese marchigiane, con le quali collaboriamo sostenendone lo sviluppo con accordi e convenzioni mirate alle loro esigenze, grazie anche ai finanziamenti della Regione».

«Aree interne. Per quanto riguarda la popolazione, è diminuita nelle aree interne, soprattutto nelle zone colpite dal sisma. Residenti in aumento nelle zone costiere, in particolare nei Comuni limitrofi ai principali centri urbani, probabilmente a causa dei costi inferiori degli immobili e degli affitti. I residenti marchigiani sono 1.482.746, ossia 37.575 in meno rispetto al 2019. I Comuni con una popolazione in calo sono 149.  Gli over 60 sono 498.120 in crescita di 20.692 unità e rappresentano il 33,6 per cento dei residenti. Gli under 30 marchigiani sono 402.008 in calo di 22.441 unità e rappresentano il 27,1 per cento dei residenti».

«Un confronto per rilanciare le aree interne. Quello che si è registrato negli ultimi dieci anni nelle aree interne marchigiane è stato un esodo silenzioso. Per invertire la tendenza – hanno proposto la presidente regionale di Confartigianato Moira Amaranti e il vicepresidente di Cna Maurizio Paradisi – occorre investire nelle infrastrutture fisiche e digitali, nei servizi sociali e sanitari di prossimità, in una fiscalità agevolata. Servono incentivi per le piccole imprese. Vanno costruite sinergie tra le istituzioni regionali e locali, le università, gli Istituti tecnici superiori, le associazioni di categoria, il sistema del credito, per affrontare insieme il tema delle strategie da mettere in campo per contrastare lo spopolamento e investire sul rilancio delle aree interne come elemento essenziale per lo sviluppo delle Marche».

«Imprese resilienti, aumentano gli addetti. Sono 130.440 le imprese delle Marche oltre il 99,4% sono micro o piccole e gli addetti rappresentano il 74,1% del totale. Gli addetti delle imprese delle Marche aumentano. In dieci anni sono 57.515 i nuovi occupati, che hanno portato il totale dei lavoratori a 510.601. Guardando ai diversi settori emerge come nel terziario le imprese sono 10.577 in più con una crescita di 53.785 addetti. Il commercio ha invece perso 7.225 imprese e 3.475 addetti.   Nel manifatturiero le imprese sono diminuite in dieci anni di 3.932 unità mentre gli addetti sono stati 5.493 in più. Le imprese si rafforzano nella loro struttura e organizzazione: è la risposta all’incertezza, alla crescente complessità dei mercati, alle sfide tecnologiche. Tra i settori manifatturieri la crisi ha colpito soprattutto il calzaturiero che in dieci anni ha perso 1.292 imprese e 6.811 addetti» si legge nel comunicato.

Il presidente della Regione Francesco Acquaroli ha messo in fila le eccellenze delle Marche: «Da regione in transizione siamo arrivati ad avere in percentuale lo stesso Pil dell’Emilia Romagna grazie al traino dell’edilizia, alla resilienza della tradizione manifatturiera, alla crescita del terziario avanzato. Siamo primi nell’utilizzo dei fondi europei Fse e terzi per i fondi Fesr. Puntiamo su un modello di sviluppo sostenibile e competitivo che investa sull’innovazione la ricerca e sviluppo, le start up, l’internazionalizzazione, la formazione».

Il convegno è stato concluso dal presidente Anci Marche Marco Fioravanti che ha evidenziato l’impegno degli Enti locali nel sostenere l’economia.

 


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