Una serata particolare, all’insegna della partecipazione e del desiderio di trovare una strada per valorizzare un luogo troppo spesso dimenticato e, per questo, oggetto più volte di vandalismi e incuria che lo hanno reso spazio ideale per traffici anche illeciti. Si parla del cortile Gigliucci e dell’assemblea autoconvocata da alcuni cittadini residenti ieri sera proprio nel cortile, assemblea che ha visto confrontarsi insieme una trentina di partecipanti. Presenti anche il vicesindaco Mauro Torresi e i consiglieri comunali Febi e Lucci.
I residenti hanno messo sul piatto una serie di idee: non solo più telecamere per ampliare la deterrenza, ma anche iniziative quali incontri culturali, concerti, mostre d’arte, mercatini fino alla proposta di nuove aiuole e punti verdi e una “passeggiata aerea” lungo il percorso del loggiato per restituire al cortile le sue originarie funzioni, quelle di giardino e di osservatorio panoramico. «È evidente che al momento non esistano le condizioni di sicurezza – affermano i residenti -, ma nulla vieta di immaginare che si possa procedere a uno studio di fattibilità per capire se davvero sia possibile riaprire la passeggiata sopra il loggiato rendendo così straordinariamente attrattivo questo luogo, evitando al contempo che la scala a chiocciola in stile liberty che conduce al corridoio panoramico, attualmente chiusa, venga definitivamente rimossa». Tra le richieste avanzate anche quella di risolvere, una volta per tutte, la destinazione dei vani di proprietà comunale non ancora assegnati che si affacciano sul cortile: finiti da più di venti anni, ma mai resi disponibili per problematiche burocratiche che nessuno ha saputo o voluto affrontare. Inoltre, maggiore pulizia e più illuminazione, soprattutto nei vicoli circostanti, anche perché il cortile è inserito all’interno di un’area che comprende l’Università, la sede di Contrada Pila, la chiesa parrocchiale, quindi un contesto di notevole qualità urbana.
«Un primo utile, costruttivo momento di confronto tra cittadini – hanno sottolineato i promotori dell’incontro – con l’auspicio che ne seguano altri e che si possa arrivare a costituire una sorta di comitato di quartiere che stimoli l’amministrazione a valorizzare questo spazio unico, ricco di storia: è qui che, dal palazzo soprastante, si affacciava la cantante lirica inglese Clara Anastasia Novello per cantare le arie che l’avevano resa famosa a metà Ottocento in tutta Europa; è in questo giardino che, insieme alla moglie Clara, trovava rifugio dalle beghe romane il conte Giovan Battista Gigliucci, lui che, eletto alla prima Camera del nuovo Regno d’Italia, fu firmatario, in qualità di segretario dell’ufficio di presidenza, proprio dell’atto che, il 17 marzo 1861, ne sancì la proclamazione». Tanti i motivi, dunque, per non dimenticare il cortile Gigliucci, e un segnale di risveglio di una coscienza comune di cittadini che, in tempi difficili come quelli che viviamo, non si rassegnano all’ignavia.
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