Destinazione Amandola, tra identità e relazioni con Andrea Cerrato per far volare sempre di più i Sibillini (Videointervista)

AMANDOLA - Ieri doppio appuntamento per parlare dell'argomento con l'esperto Andrea Cerrato, noto e stimatissimo "destination manager" piemontese, tra i massimi esperti italiani di sviluppo territoriale
Destinazione Amandola - incontro con il destination manager Andrea Cerrato

Andrea Cerrato (a sin.) e Adolfo Marinangeli

Amandola punta sul turismo e ha tutti i numeri e le carte in regola per poterlo fare. Ieri doppio appuntamento per parlare dell’argomento con l’esperto Andrea Cerrato, noto e stimatissimo destination manager” piemontese, tra i massimi esperti italiani di sviluppo territoriale.
Nel pomeriggio, in Sala Consiliare della città dei Sibillini, è stato fatto il punto sullo stato di avanzamento e di realizzazione dei progetti già in atto: Sibillini@accoglienti, Sibilliniromantici, Villaggio Montano Cai (che sarà inaugurato sabato prossimo, 5 luglio a Campolungo), Amandola Digital, Visit Amandola, Casa delle Associazioni, Nuovo Ufficio Turistico.
Presenti membri di varie associazioni, esperti del settorecittadini interessati e partner dei progetti più importanti. Una carrellata di idee, consigli, domande specifiche, tutti decisamente proiettati alla gestione ottimale della città e del suo territorio.
Il sindaco Adolfo Marinangeli nel discorso di apertura ha sottolineato il ruolo del turismo come elemento fortemente trainante per il futuro di Amandola, in una rete collaborativa sinergica con i Comuni limitrofi«I nostri paesi bellissimi, con certificazioni di qualità turistiche, sono fragili e bisognosi di attenzione, per salvaguardare identità, tradizioni, cultura, servizi e infrastrutture. Dobbiamo eliminare i campanilismi, semmai esistessero, lavorare insieme in maniera seria e concreta. Non è più tempo di attendere, dobbiamo fare da traino ed essere attrattivi»
Concorde l’assessore al turismo e commercio, Maria Rita Grazioli, spalla destra del sindaco, impegnata fortemente, con l’aiuto dell’associazione Amandola Riparte, nel riassetto dell’Ufficio Turistico,  fiore all’occhiello e braccio operativo dell’amministrazione.
 Cerca di coinvolgere commercianti, la popolazione, le aziende agroalimentari del territorio, gli operatori di settore, in una continua formazione e promo-commercializzazione. Il privato e il pubblico, dunque, in un grande lavoro con obiettivo comune. Cominciare subito e responsabilmente è il leit motiv emerso dall’incontro serale con Andrea Cerrato dal titolo “Destinazione Amandola. Identità & Relazioni” che si è tenuto nella Sala Museo della Collegiata, nell’accogliente centro storico del PaeseAl microfono ognuno ha cercato di portare il proprio contributo esperienziale: Stefano Galli, assessore di Montedinove, Massimiliano Trobiani, consigliere di Comunanza, Adamo Rossi ex sindaco di Montefalcone Appennino e altri presenti in sala, per sottolineare lo spirito collaborativo allo scopo comune.
E’ assodato che il prodotto turistico debba rispondere a dei canoni precisi ma essere soprattutto accattivante, deve arricchire, coinvolgere, emozionare, carpire le differenze, essere unico e calato nel territorio. Deve parlare all’anima del turista per farlo ripartire soddisfatto da questi ameni luoghi, lasciando un dolce sentore in bocca e nel cuore, per indurlo a tornare. Per questo occorre coinvolgere gli abitanti stessi del territorio, gli unici che danno la spinta emozionale giusta per fare la differenza, gli strateghi più adatti per creare destinazioni turistiche da favola.
«Sono affascinato e triste di dover partire. Tornerò – rivela Andrea Cerrato – è un territorio che merita di essere conosciuto e vissuto. I Sibillini non hanno niente da invidiare alle mie Langhe, così come la vostra costa non è migliore delle vostre colline, entrambe ugualmente degne di nota; l’esperienza della montagna, specie dopo il Covid, è in grado di soddisfare tanti bisogni»
Si tratta, quindi, di “infiocchettare ciò che già c’è”, come ha sottolineato Valeria Nicu di Sibillini Romantici: «In primis con i sindaci guide turistiche, come Marinangeli, poi con gli abitanti stessi, ambasciatori insostituibili dei posti»Una pagina bianca ancora da scrivere, la gestione della vita futura e una reale, immediata comunicazione, questa la sfida dell’apripista Amandola e dei tanti paesi dell’entroterra per evitare lo spopolamento e la dimenticanza. Certo il turismo non è la panacea ma può contribuire molto. Occorre prima di tutto recuperare il senso di comunità, smettere di parlare sempre male del territorio e dare una brutta immagine, colmare le lacune, lavorare per crescere e migliorarsi, fare azioni concrete, attrarre, raggiungere risultati, confrontarli e condividerli.
«Il pullman parte con le porte spalancate e – ha concluso il sindaco, con una frase ricorrente fin dal suo primo mandato ed un invito ai cittadini – i finestrini aperti, tutti possono salire e collaborare»

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