Con “Il Sabato del Villaggio” Amandola celebra la certificazione Cai e ricorda la transumanza. Marinangeli: «Turismo a misura d’uomo e rispettoso dell’ambiente»

AMANDOLA – Sabato e domenica due giorni intensi a Campolungo dove sarà consegnato l’ambito riconoscimento e saranno premiate anche le sei attività che hanno aderito. Previsti laboratori, degustazioni ma anche passeggiate e la transumanza. Ghedina. «Amandola progetto pilota perché è il primo paese dell’Appennino che ottiene tale certificazione»

Una due giorni denominata “Il Sabato del Villaggio” per celebrare il Villaggio Certificato Montano del Cai per Amandola ma anche per vivere un’esperienza unica in ogni suo aspetto. Tutto questo a Campolungo di Amandola tra sabato e domenica con la montagna grande protagonista e tanti appuntamenti organizzati dal Comune. Il via sabato mattina con gli interventi del Cai a tutti i livelli (dal locale fino al nazionale), del Parco Nazionale dei Sibillini e del Comitato di Gestione del Marchio di Comunità con ospite d’onore Olimpia Leopardi, erede del maestro Giacomo, con il tema della mattina “I Monti Azzurri di Giacomo Leopardi” che rivivono con Michele Paternesi dell’associazione Os Airdum. Giornata che sarà caratterizzata dalla consegna ufficiale delle targhe Villaggio Montano Certificato Cai ad Amandola, primo riconoscimento per un centro dell’Appenino.

La soddisfazione enorme nelle parole del sindaco Adolfo Marinangeli: «Un’iniziativa nata per promuovere il riconoscimento di Villaggio Montano Cai e il mio grazie va al responsabile nazionale del progetto Alberto Ghedina. Saranno due giorni ricchi di incontri e laboratori. Dopo la cerimonia di apertura del sabato del villaggio, ci sarà anche il programma domenicale con all’interno una transumanza che partirà da 1200 metri fino ai 1800 del rifugio Grascette, sistemato dal comune di Amandola. Al Cai nazionale va il mio ringraziamento per quello che i suoi collaboratori svolgono in questa zona. Abbiamo chiamato questo progetto Montagna Sicura. Con il sindaco di Bolognola ci siamo detti di fare altre transumanze per rivivere proprio quelle emozioni che sono la storia dei nostri territori». Vista la notevole affluenza attesa e per non rovinare l’equilibrio della natura è previsto un servizio bus che toccherà vari punto per raggiungere Campolungo, fin dalle 10 sono previste corse continue di andata e ritorno. Corse previste anche dalla zona del parcheggio di Valle Caprina fino a Campolungo per permettere a tutti di raggiungere l’evento in sicurezza.

I dettagli della manifestazione sono stati illustrati dall’assessore Maria Rita Grazioli: «Un progetto lungo e faticoso che nasce più di un anno fa  Amandola che si arricchisce, dopo la bandiera arancione, con un ulteriore fiore all’occhiello che tutela le zone della montagna. Non abbiamo mai cercato un turismo di massa ma piuttosto che salvaguardi le persone, che tuteli l’ambiente e coloro che vogliono viverci. Olimpia Leopardi consegnerà, sabato, le targhe alle sei attività che hanno aderito al Villaggio Cai, a seguire avremo stand gastronomici con prodotti della nostra zona, insieme a laboratori manuali. Nel pomeriggio saranno proposte le storie che raccontano il Villaggio Montano e in serata spettacolo musicale con osservazione delle stelle. La domenica si partirà presto, alle 7, con la transumanza vera e propria. Previste ovviamente escursioni di vario livello di difficoltà che si concluderanno alle Grascette con uno “sdigiuno” come lo chiamiamo noi. Nel pomeriggio ancora laboratori e piccoli momenti legati al territorio: dal mito della Sibilla alla storia del Castel Manardo, fino all’intervento di un esperto di tartufi e funghi, al folklore dei piatti tipici. Tutto al suono della fisarmonica per finire con degustazione di prodotti locali».

Una soddisfazione, quella per il riconoscimento, condivisa anche dall’assessore Alessio Mariani. «Quando l’anno scorso abbiamo ricevuto questa proposta dal Cai nazionale come progetto pilota l’abbiamo fatta nostra con il Comune. Con Ghedina ci siamo confrontati spesso per raggiungere l’obiettivo sempre spingendo per un progetto sostenibile».

Componente attiva la sezione Cai di Amandola, come sottolinea Stefano Luchetti: «L’obiettivo è quello di offrire un turismo lento e mirato a godersi il nostro ambiente, non soggetto a quello di massa. Oltre ai sentieri del parco dei Sibillini, come il grande anello e quelli presenti in quota, stiamo sviluppando una serie di sentieri di media quota che collegano le zone a valle della montagna. Un’offerta che permetta ai bambini e alle famiglie di godere di questi posti».

In collegamento anche il coordinatore del progetto Cai nazionale, Alberto Ghedina: «Parliamo di un marchio capace di dare un valore aggiunto a tutto il progetto, sia ambientale che sociale. C’è voluto un po’ di tempo per far capire che le caratteristiche vanno mantenute e la certificazione è dinamica. Ma la bravura è quella di andare a scovare le località, mettendo in moto l’iter per arrivare alla certificazione. La grande novità è che si tratta di un progetto pilota che ha origini sulle Alpi ma è stato rivisitato per l’Appennino perché Amandola è la prima località certificata per questa catena montuosa. Un passaggio epocale nella storia dell’Appenino che ha il suo primo villaggio montano, un’aggregazione di contrade non superiore ai 2500 abitanti e, nel caso di Amandola, è stata trovata la soluzione individuando le località montane, di norma quelle con maggiori difficoltà di connettersi con il resto del mondo». La chiusura è stata affidata a Giacomo Benedetti, vicepresidente Cai nazionale. «Per me è un dispiacere non poter esserci in questi due giorni ma l’emozione nelle parole del sindaco è una splendida cosa e ci fa capire che abbiamo centrato l’obiettivo. Il premio è per i cittadini oltre che per i visitatori, un traguardo raggiunto, di grande livello».

Roberto Cruciani


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