Il porto turistico di Porto San Giorgio (foto Cristiano Ninonà)
di Sandro Renzi
Sarà l’avv. Giacomo Graziosi a difendere il Comune in una nuova causa intentata dalla società Marina per tentare di riprendere in mano la concessione demaniale del porto turistico. Nei giorni scorsi, infatti, è stato depositato presso il Consiglio di Stato il ricorso della società, ora in liquidazione, guidata fino a qualche mese fa dall’ing. Renato Marconi, finalizzato a revocare il provvedimento con cui lo stesso Consiglio di Stato confermava la bontà del decreto di decadenza della concessione a febbraio. Azione prevedibile, in qualche modo, quella messa in atto dalla società che ha sempre contestato la decisione degli uffici di via Veneto di sospendere definitivamente la concessione alla Marina per inadempienze nel pagamento dei canoni per un importo di oltre 950 mila euro.
Tutto quello che ne è successivamente scaturito, in termini sia legali che amministrativi, è stato ampiamente documentato da Cronache Fermane. La vicenda si è infatti protratta per quasi due anni fino all’epilogo di maggio quando c’è stato il passaggio di consegne tra il liquidatore e la Sgds del presidente Giovanni Lanciotti, società quest’ultima, che è subentrata della gestione del porto per il tempo strettamente necessario a bandire una nuova gara per l’individuazione del nuovo gestore della struttura. Tempi che si stimano in circa due anni durante i quali la municipalizzata dovrà provvedere a garantire i servizi ai diportisti. Il ricorso della Marina, dunque, tende ora ad annullare o riformare la sentenza del Consiglio di Stato «accogliendo -si legge nel documento del Comune rivierasco- l’appello proposto avverso la sentenza del Tar Marche n. 694/2024, finalizzato a revocare il decreto di decadenza della concessione demaniale». Questo ricorso va ad aggiungersi alla causa civile ancora in essere presso il Tribunale di Fermo avviata dalla società per ottenere dal Comune il risarcimento milionario dei danni subiti, a detta della Marina, a seguito della mancata attuazione del piano urbanistico portuale approvato solo nel 2022 sotto l’Amministrazione Loira. Tardivamente, insomma, per attuare gli eventuali investimenti previsti. Non c’è solo la querelle giudiziaria a tenere banco in questi giorni all’interno del porto. Chi è proprietario di un posto barca sta cercando infatti una via d’uscita all’impasse amministrativo generato dal cambio di gestione. Sembra, infatti, che vi sia l’intenzione di mettere in discussione quelli che, per loro, sono diritti acquisiti ormai da anni, al momento dell’acquisto del posto barca. Un tema sul quale dovrebbe aprirsi un confronto con l’Amministrazione.
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