«Lunghe attese per un’ambulanza e al pronto soccorso» Il racconto di un automobilista dopo l’incidente

MONTEFORTINO - Dalle ambulanze ai tempi di attesa, la denuncia di un automobilista che promette un esposto: «Tanti proclami politici in campagna elettorale ma la realtà è una: la sanità fermana è allo sbando! Poveretti quelli che ne hanno bisogno! Acquaroli dovrebbe dimettersi e non cercare voti come sta facendo!»

«Acquaroli dovrebbe dimettersi e non cercare voti come sta facendo!». È questo lo sfogo di Pierluigi Eleuteri, automobilista che ieri ha avuto un incidente stradale tra Montefortino e Amandola e ha raccontato di aver aspettato molto per un’ambulanza e di aver aspettato al pronto soccorso dell’ospedale di Fermo.

«Sono rimasto lungo sull’argine della strada, disteso per decine di minuti sotto un sole cocente, dopo che l’unica ambulanza accorsa nel luogo dell’incidente ha portato via l’altra persona coinvolta che aveva un quadro clinico più urgente del mio. Mi hanno messo una flebo e sono rimasto in una lunga attesa della seconda ambulanza. Posso solo ringraziare i carabinieri di Amandola che hanno fatto più di quanto potessero e un mio amico e conoscente che si è reso disponibile a tenere alta la flebo. L’ospedale di Amandola, a pochi chilometri da dove ero, ha potuto fare ben poco perché, a quanto ci hanno detto, c’era solo un’ambulanza. Resto sbigottito su questo! Come è possibile che un nuovo ospedale nel quale sono stati investiti milioni di euro, non abbia in dotazione più ambulanze? La zona montana è ampia e disagiata. C’è bisogno di un servizio più capillare e strutturato. Ma non finisce qui! – continua il racconto dell’incidentato Pierluigi Eleuteri – Sono stato caricato su una vecchia ambulanza affrontando un viaggio fino a Fermo allucinante. Grazie ad una strada piena di curve e avvallamenti, lasciata praticamente all’abbandono (altro che le promesse elettorali della “monti-mare”!) ho vomitato di continuo. Ringrazio l’infermiera che mi aiutava a non farmi cadere dalla lettiga. Durante il viaggio ho seriamente invocato la morte per quanto stessi male. Arriviamo a Fermo al pronto soccorso alle 12,30 e mi parcheggiano letteralmente su un corridoio, per ore, penso anche senza aria condizionata visto il caldo torrido che ho sopportato. Sono un ottantenne cardiopatico e tutto ciò la dice lunga sull’attenzione ricevuta. Ma non solo. Avevo diverse escoriazioni sul viso e ad un braccio per via dei vetri rotti che mi sono caduti addosso in auto e per l’airbag che con violenza mi ha colpito. Ma dandomi un codice di poca gravità sono rimasto in attesa per ore senza una lastra, un accertamento diagnostico. Alle 18:30 preso dallo sconforto e dal nervosismo che saliva ho chiesto di andarmene firmando un documento come da prassi. Ero sfinito e volevo solo riposare. Oggi ripenso a quanto è accaduto e a cosa sarebbe potuto succedere. Ho diversi dolori postumi ma soprattutto sono arrabbiato! «Tanti proclami politici in campagna elettorale ma la realtà è una: la sanità fermana è allo sbando! Poveretti quelli che ne hanno bisogno! Acquaroli dovrebbe dimettersi e non cercare voti come sta facendo!».


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