«Nessuno tocchi i sanitari, ci riserviamo di procedere nelle sedi competenti» L’Ast di Fermo dopo le critiche post-incidente stradale
AMANDOLA - «Le esternazioni del soggetto preso in cura sono inaccettabili e non fanno altro che screditare ingiustamente e inammissibilmente l'operato di chi, spesso oltretutto gratuitamente e in forma volontaria, si mette al servizio della Comunità. A tutti i professionisti e operatori della sanità che ogni giorno si spendono per la collettività, alle associazioni di volontariato, il cui lavoro è fondamentale e prezioso, così come alle forze dell'ordine intervenute, l'Azienda sanitaria di Fermo esprime profonda gratitudine. A tutela dell'operato e dell'immagine dell'Azienda e dei sanitari offesi, l'Ast si riserva di procedere nelle sedi competenti»
«Ogni cittadino ha il diritto di criticare e di esprimere le proprie opinioni ma quando queste travalicano e arrivano ad offendere e screditare l’operato di chi ogni giorno si spende per la salute pubblica, la critica diventa inaccettabile. In merito alle esternazioni, comparse su social network e stampa locale, di un soggetto coinvolto in un incidente stradale avvenuto nei giorni scorsi nel tratto stradale tra Amandola e Montefortino, occorre fare opportune puntualizzazioni. Ricevuta la richiesta di intervento, nell’immediatezza del sinistro stradale in questione, la Centrale operativa 118 Ascoli-Fermo, ha prontamente attivato due pubbliche assistenze, seguendo il corretto principio della priorità sanitaria e della disponibilità/prossimità dei mezzi di soccorso».
«Le pubbliche assistenze – aggiungono dall’azienda sanitaria fermana – rappresentano un fiore all’occhiello nella rete del soccorso e vantano, oltre a volontari di comprovata professionalità, anche dei mezzi accreditati e con tutte le certificazioni del caso. Espressioni come “trabiccolo” o “ambulanza con ammortizzatori finiti” o addirittura “alla guida una persona che secondo me poteva guidare trattori” sono, oltre che offensive, lesive dell’immagine di chi rappresenta una colonna portante dell’Emergenza-Urgenza. La prima pubblica assistenza giunta sul posto ha soccorso un paziente che presentava un quadro clinico più grave rispetto al secondo. Per questo è stato anche messo in preallerta l’elisoccorso. Il secondo soggetto coinvolto (autore del post in questione), nell’attesa dell’arrivo della seconda pubblica assistenza, ha comunque ricevuto costante assistenza sanitaria e, una volta accompagnato al Pronto Soccorso dell’ospedale Murri dove, si precisa, sono perfettamente funzionanti aria condizionata (che il paziente ha invece messo in discussione) e un sistema di depurazione dell’aria, è stato preso in cura dal personale ospedaliero che lo ha monitorato costantemente. Due accertamenti parametrici effettuati, come da protocolli, da altrettanti infermieri hanno riscontrato la lieve gravità (escoriazioni) delle sue condizioni cliniche che in entrambi gli accertamenti sono risultate stabili e senza particolari criticità. Un medico del Pronto soccorso gli ha anche prescritto degli esami diagnostici che, però, il paziente ha rifiutato allontanandosi. Si precisa, oltretutto che al Pronto soccorso erano presenti svariati pazienti con un quadro clinico più grave, e che quindi hanno necessitato di assistenza prioritaria. Tutti i protocolli sono stati dunque rispettati alla lettera, dal primo intervento alla presa in cura del paziente, da parte di volontari della pubblica assistenza e personale sanitario che, ancora una volta, hanno dimostrato grande professionalità e competenza. Le esternazioni del soggetto preso in cura sono dunque inaccettabili e non fanno altro che screditare ingiustamente e inammissibilmente l’operato di chi, spesso oltretutto gratuitamente e in forma volontaria, si mette al servizio della Comunità. A tutti i professionisti e operatori della sanità che ogni giorno si spendono per la collettività, alle associazioni di volontariato, il cui lavoro è fondamentale e prezioso, così come alle forze dell’ordine intervenute, l’Azienda sanitaria di Fermo esprime profonda gratitudine. A tutela dell’operato e dell’immagine dell’Azienda e dei sanitari offesi, l’Ast si riserva di procedere nelle sedi competenti».