Cipolla rossa piatta di Pedaso, Slow Food: «Attenzione alle frodi»

GARANZIA - Annalinda Pasquali, Presidente Slow Food dei Porti - Fermano: «Invitiamo i consumatori a fare attenzione quando leggono “Cipolla rossa piatta di  Pedaso” perché la vera Cipolla rossa piatta ha la chiocciolina rossa di Slow Food e sull’etichetta c’è il nome  del produttore»

La cipolla rossa di Pedaso (foto dal sito www.slowfood.it)

«La Cipolla rossa piatta di Pedaso, grazie al Presidio Slow Food e alla sua Comunità, è diventata protagonista  sulle tavole di appassionati, ristoratori e consumatori attenti alla qualità e alla biodiversità. La sua unicità  organolettica e la storia agricola che la accompagna la rendono un prodotto ricercato, soprattutto durante il  periodo di raccolta. Attenzione però: la distribuzione e la vendita della Cipolla rossa piatta di Pedaso sono regolate da una  normativa specifica che tutela sia il prodotto sia i “contadini custodi” che ne garantiscono la conservazione e  la tracciabilità». E’ quanto rimarca  Annalinda Pasquali, Presidente Slow Food dei Porti – Fermano.

«Solo chi è riconosciuto come “contadino custode”, ovvero chi conserva in azienda la varietà locale iscritta nel registro regionale dell’Amap – rimarca Pasquali – può riprodurre le sementi della varietà tutelata; vendere direttamente (in  ambito locale) sia i prodotti che le sementi, garantendo la tracciabilità e la qualità del materiale di  propagazione e cedere gratuitamente piccole quantità di semi agli hobbisti, come previsto dagli obblighi di  legge a sostegno della biodiversità.  Chi commercia la Cipolla rossa piatta di Pedaso senza essere contadino custode o senza acquistare  direttamente dai custodi riconosciuti, rischia di incorrere in frodi commerciali e nella vendita di prodotti privi  di tracciabilità genetica. La normativa, infatti, impone che ogni passaggio sia documentato e che il prodotto  sia riconoscibile tramite il logo del Presidio Slow Food e le informazioni sul produttore. I vivai non possono vendere sementi di questa varietà, possono solo riprodurre il seme del contadino custode  e cederlo allo stesso: il seme, infatti, non è iscritto nei registri ministeriali ordinari, ma è custodito nelle  banche del germoplasma e dagli agricoltori riconosciuti. Infine, il Presidio Slow Food non solo protegge la  varietà agricola e le pratiche tradizionali, ma crea una rete di produttori custodi, garantisce la qualità e la  tracciabilità, promuove il prodotto a livello nazionale e internazionale e difende il territorio da fenomeni di  contraffazione e perdita di biodiversità. Queste regole non sono solo un vincolo burocratico, ma rappresentano una garanzia per il consumatore e  per il territorio, pertanto invitiamo i consumatori a fare attenzione quando leggono “Cipolla rossa piatta di  Pedaso” perché la vera Cipolla rossa piatta ha la chiocciolina rossa di Slow Food e sull’etichetta c’è il nome  del produttore».

 


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1 commento

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    Sandro Concetti il 7 Luglio 2025 alle 15:07

    io le ho piantate sono bellissime tra poco le tiro via….e su il mese di febbraio le trovi in quasi tutti i venditori di piantine nella valdaso……mo damoci una regolata

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