«Con soddisfazione comunichiamo la pubblicazione avvenuta delle sentenze della Corte di Giustizia Tributaria di primo grado di Ascoli Piceno avente ad oggetto il tema della cosiddetta “Busta Paga Pesante” (più 500 pratiche accolte in provincia di Fermo ). Le Sentenze riconoscono il diritto dei contribuenti del cratere sismico a vedersi restituito il 60% delle imposte versate nel 2017, periodo coperto dalla possibilità di avvalersi della Busta Paga Pesante». E’ quanto annunciano il segretario generale Cgil Fermo, Alessandro De Grazia, e quello dello Spi Cgil Fermo, Maurizio Valentini.
«Questo primo grado di giudizio, riconoscendo in maniera indiscutibile il diritto e rendendo pienamente ammissibile il rimborso richiesto alla luce dell’art.38 del D.P.R 602/1973, con l’autorevole avallo della Cassazione nelle sentenze n. 23642,n. 23647 e n. 23652 del 3 settembre 2024 riguardanti la Regione Marche, le cui motivazioni integralmente condivise e richiamate, danno una svolta al contenzioso giudiziario durato anni, che abbiamo dovuto affrontare per superare quanto vissuto dai cittadini del cratere del sisma 2016 che non avevano inizialmente aderito alla busta paga pesante e che avevano subìto una modifica normativa arrivata solo in un secondo momento e che li avevano esclusi dallo sconto finale. La normativa riguardante la “busta paga pesante” – aggiungono gli esponenti Cgil – prevedeva infatti inizialmente che i residenti dei Comuni terremotati potessero optare per la sospensione dell’Irpef relativa all’anno 2017, i cui importi sarebbero dovuti essere rimborsati per intero successivamente. Per evitare di “indebitarsi” ulteriormente in un momento difficile come quello del post-sisma e visto il presupposto dell’integrale restituzione moltissimi lavoratori dipendenti e pensionati hanno preferito non avvalersi della “busta paga pesante”. Successivamente, il “Decreto Sisma” (DL 123/2019 convertito nella L. 156/2019) ha invece modificato la normativa, prevedendo che coloro che avevano beneficiato della sospensione delle imposte avrebbero dovuto restituire solo il 40% di quanto dovuto. Dopo aver chiesto invano per anni una soluzione politica siamo stati quindi costretti ad affrontare una complessa battaglia giudiziaria, che siamo riusciti a vincere solo grazie alla determinazione dello Spi-Cgil (Sindacato Pensionati), al grande impegno di tutta l’organizzazione della Cgil ed alla competenza dello studio legale Avv. Giovanni Chiarella di San Severino Marche che ci ha assistiti in questa importante vertenza (sono state accolte 585 pratiche per un importo totale richiesto di 1.482.044,42 euro)».
«Le Sentenze, a suo modo storiche, permetteranno quindi – aggiungono De Grazia e Valentini – a tutti coloro che hanno presentato l’istanza di rimborso nei tempi previsti, di poter accedere alla restituzione delle somme da parte dell’Agenzia delle Entrate. Le sentenze sono provvisoriamente esecutive e quindi l’Agenzia delle Entrate procederà ai singoli rimborsi entro 120 giorni (termine concesso dalla legge) a mezzo bonifico bancario, qualora il contribuente l’abbia comunicato all’Agenzia, oppure a mezzo assegno che verrà recapitato all’indirizzo di residenza dei beneficiari. Come Spi (Sindacato Pensionati) della Cgil di Fermo esprimiamo quindi tutta la nostra soddisfazione per essere riusciti ad affermare ancora una volta il diritto dei lavoratori e dei pensionati del nostro territorio, difendendo a pieno i principi di uguaglianza e giustizia sociale che sono alla base della nostra Costituzione e che fanno parte dei valori che come sindacato tentiamo ogni giorno di affermare».
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