Sono stati presentati questa mattina, in Piazza Roma ad Ancona, i lavori di recupero e miglioramento sismico del Palazzo Storico del Rettorato dell’Università Politecnica delle Marche. L’intervento, avviato ufficialmente lo scorso 24 marzo, rappresenta un’opera strategica per l’Ateneo dorico, per la città e per l’intero territorio regionale.
All’incontro con la stampa hanno partecipato Gian Luca Gregori, Rettore dell’Università Politecnica delle Marche; Francesco Acquaroli, Presidente della Regione Marche; Daniele Silvetti, Sindaco di Ancona; Guido Castelli, Commissario straordinario alla ricostruzione; Marco D’Orazio, Pro Rettore Univpm, Alessandro Iacopini, Direttore Generale Univpm e Michele Pompili, Dirigente Area Edilizia Univpm.
Il progetto prevede il restauro conservativo, il miglioramento sismico e la rifunzionalizzazione dell’intero immobile — circa 5.210 mq — duramente colpito dagli eventi sismici del 2016. I danni alle murature e alla copertura lignea avevano reso l’edificio inagibile, decretando la necessità di un intervento complesso e articolato.
L’intervento si inserisce in una visione strategica più ampia, che mira a rafforzare la presenza dell’Università nel cuore della città, rendendo il centro storico di Ancona un polo attivo di vita culturale e accademica. Il progetto prevede la connessione tra il Palazzo Storico e l’ex «Palazzo di Vetro», già oggetto di recupero e destinato a ospitare anche gli uffici amministrativi dell’Ateneo e spazi per studenti e studentesse. La corte interna e la futura piazzetta tra i due edifici si collegheranno a piazza Pertini e alla centrale Piazza Roma, creando un sistema di spazi urbani integrati, a servizio dell’intera comunità.
CENNI STORICI – L’edificio, costruito alla fine dell’Ottocento e vincolato dalla Soprintendenza, sorge su un’area di grande rilevanza storica ed è uno degli elementi architettonici distintivi della Piazza Roma. Originariamente sede delle Poste è divenuta sede del Rettorato dal 1980. Il progetto di restauro conserverà gli elementi architettonici esistenti – tra cui il Salone d’Onore con rivestimenti e affreschi storici – mantenendo intatti materiali, partiture e distribuzioni originali.
NOTE TECNICHE – I lavori, affidati alla ditta Torelli e Dottori, prevedono la conclusione delle demolizioni entro ottobre 2025, il completamento delle opere strutturali entro giugno 2026 e l’ultimazione dell’intero intervento entro luglio 2027. Il finanziamento complessivo, pari a 17.538.290,61 euro, è sostenuto in larga parte da fondi per la ricostruzione post-sisma, con 12,3 milioni di euro stanziati dalla Struttura commissariale.
Il gruppo di progettisti coinvolto – ACALE s.r.l.; FIMA ENGINEERING s.r.l.; TFE ingegneria s.r.l.; Ingg. Marija Golubovic e Lorenzo Sensini; Archeolab Soc. Coop. – è lo stesso che ha curato il recupero dell’ex Palazzo di Vetro, garantendo così continuità nella visione progettuale.
«Il Rettorato storico è un’opera simbolica e concreta al tempo stesso, un modo per rafforzare il legame tra Università, città e territorio – ha affermato il Rettore Gian Luca Gregori –. Restituire alla città e all’Ateneo la sede storica del Rettorato significa riconnettere passato e futuro, e valorizzare Ancona nel suo ruolo di città universitaria. È un passo importante nel percorso di sviluppo e identità collettiva che stiamo tracciando in collaborazione con le istituzioni del territorio e nella costruzione di un’Università sempre più aperta, integrata e riconoscibile nel tessuto urbano. Abbiamo voluto fortemente che questo edificio tornasse a essere ciò che è sempre stato: un punto di riferimento per la vita istituzionale, culturale e simbolica del nostro Ateneo. L’opera che oggi presentiamo guarda al futuro: un futuro che si costruisce attorno agli studenti e alle studentesse, veri protagonisti della nostra missione educativa e culturale. Si ringraziano il presidente Francesco Acquaroli e il senatore Guido Castelli, commissario straordinario per la ricostruzione per il contributo che ha reso possibile che tutto ciò diventasse reale».
Il Presidente della Regione Marche Francesco Acquaroli ha aggiunto: «Il recupero del Palazzo Storico del Rettorato rappresenta non solo un’opera di restauro e adeguamento sismico, ma un gesto concreto di attenzione verso la città di Ancona, l’Università e il nostro patrimonio pubblico e universitario. Restituire questo edificio alla città, in pieno centro, significa rafforzare il legame tra le istituzioni, la comunità universitaria e il territorio, promuovendo uno sviluppo che mette al centro la cultura, la formazione e l’innovazione e il recupero del patrimonio. La Regione Marche sostiene un progetto che guarda al futuro senza dimenticare le proprie radici e l’importanza degli atenei, contribuendo a fare di Ancona una città universitaria sempre più viva e integrata nel cuore del capoluogo. Ringrazio l’Università Politecnica delle Marche, il Commissario per la ricostruzione, l’Amministrazione comunale e tutti coloro che hanno reso possibile l’avvio di questo percorso».
«Presentiamo un cantiere molto importante per Ancona, con 12 milioni di euro di lavori, attualmente in corso – afferma il Commissario Straordinario alla Ricostruzione Sisma 2016 Guido Castelli. Si tratta della sede storica del Rettorato di Ancona danneggiata dal terremoto del 2016. Ringrazio il presidente Acquaroli e il Rettore Gregori per la sinergia dimostrata per l’avvio di questi lavori così impegnativi e strategici. Recentemente è stata assegnata alla struttura commissariale anche la gestione anche del sisma del 2022. Proprio nella cabina di coordinamento di mercoledì 2 luglio abbiamo adottato una prima ordinanza per definire tempi e procedure e partire spediti».
«Si tratta di un intervento – ha sottolineato il Sindaco di Ancona Daniele Silvetti – che non solo restituisce un palazzo storico all’Ateneo, ma che riqualifica la città di Ancona e rimette a disposizione di tutti un edificio identitario, che fa da cornice a una delle principali e più amate piazze della città. Ancora una volta ci rendiamo conto di quanto la dimensione di Ancona Città Universitaria incida concretamente nella vita quotidiana del capoluogo e degli anconetani. Per la realizzazione di questo progetto ringrazio tutte le Istituzioni che ai massimi livelli si sono adoperate.
È bello che questa restituzione così densa di significato sia partita concretamente in coincidenza con la conclusione del mandato del Magnifico Rettore professor Gregori, a testimonianza del tanto lavoro fatto per l’Università, che in questi anni è cresciuta esponenziale, e per la città, che sempre più sta scoprendo l’importanza e l’onore di ospitare un Ateneo così prestigioso».
Commenta il Pro Rettore Marco D’Orazio: «L’intervento mira a rafforzare il ruolo di Ancona come città Universitaria ed il legame tra l’Ateneo ed il territorio. L’intervento si colloca infatti in un più ampio quadro di opere che mira a creare, attraverso le strutture universitarie, spazi urbani di connessione e di vita in una zona centrale della città, rendendo maggiormente visibile la presenza dell’ateneo nel centro storico e fulcro di spazi pubblici ad uso della città».
«Si avvia un percorso di ristrutturazione impegnativo dal punto di vista tecnico, volto a dare nuova vita a un bene di straordinario valore storico e architettonico situato nel pieno centro della città di Ancona – ha dichiarato il Direttore Generale Univpm, Alessandro Iacopini –. Questo intervento rappresenta per noi molto più di un articolato progetto edilizio: si tratta di restituire la sede storica e simbolica dell’Università Politecnica delle Marche – il cuore pulsante del nostro Ateneo – a tutta la Comunità, accademica e cittadina. Riqualificare questo spazio significa rafforzare un’identità condivisa, un patrimonio che appartiene alla collettività, ed è per noi un gesto di responsabilità pubblica che rafforza il nostro legame con la città. Ringrazio vivamente le Istituzioni che hanno sostenuto questo progetto».
«Il recupero del Palazzo Storico, fortemente danneggiato dagli eventi sismici del 2016, coniuga restauro, miglioramento sismico e riqualificazione funzionale degli spazi su una superficie di oltre 5.200 mq – ha spiegato l’Ing. Michele Pompili, Dirigente dell’Area Edilizia dell’Ateneo –. Nel rispetto dei principi del restauro conservativo verranno valorizzati decori, pavimentazioni e ambienti rappresentativi. Sarà inoltre garantita la sostenibilità energetica e con essa l’adeguamento alle esigenze di funzionalità grazie ad impianti tecnologici assolutamente innovativi e rispettosi del valore e della tipicità del fabbricato».
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