«A distanza di mesi dalle nostre richieste sono finalmente stati emanati gli atti del Governo, della Regione e dell’Inp per far fronte agli effetti delle temperature estreme sui lavoratori che svolgono attività fisicamente intense all’aperto». E’ quanto si legge in una nota del coordinatore della Filt Cgil di Fermo, Ilario Valori, quello provinciale della Flai Cgil, Leonardo Archini e il componente della segreteria della Fillea Cgil, Luciano De Carolis.
L’ordinanza del Presidente della Giunta Regionale del 3 luglio in particolare vieta l’attività lavorativa all’aperto in condizioni di esposizione prolungata al sole, per i settori agricolo, della logistica e dell’edilizia, dalle 12:30 alle 16:00 per i giorni e le aree del territorio in cui la piattaforma di previsione istituzionale “worklimate” segnali un rischio “alto”. Il messaggio Inps del 3 luglio scorso invece prevede la possibilità di usufruire della cassa integrazione per le giornate di sospensione dal lavoro dovute al rischio caldo e infine il protocollo quadro firmato dal governo e dalle parti sociali prevede la possibilità di stipulare specifici accordi territoriali o aziendali migliorativi per una maggior tutela della salute dei lavoratori.
Dichiara Luciano De Carolis, componente della segreteria della Fillea Cgil di Fermo: «Si tratta certamente di un risultato importante e frutto dell’attività di pressione da parte del sindacato su tutti i livelli istituzionali. Ogni giorno migliaia di lavoratori del nostro territorio si recano a lavoro nelle attività dell’agricoltura, nei cantieri dislocati nelle città più grandi così come nei comuni del sisma e per svolgere la propria attività nel sistema della logistica. Lavoratori di settori diversi, a cui sono applicate condizioni economiche diverse e che hanno anche una diversa provenienza, ma che vivono ogni giorno la stessa condizione di rischio per la propria salute. I rapidi cambiamenti in atto nel clima globale, indotti dall’attività umana, stanno comportando un aumento degli eventi estremi, compresi i picchi di calore durante le giornate estive e questo rappresenta un rischio per la salute di chi lavora. I tre morti sul lavoro in Veneto e in Emilia Romagna di queste settimane ne sono la testimonianza»
Continua Ilario Valori, coordinatore della Filt Cgil Fermo: «Gli atti emanati hanno accolto alcune nostre richieste allargando le tutele rispetto all’anno precedente, includendo ad esempio i lavoratori del settore della logistica nell’ordinanza regionale. Riteniamo tuttavia che anche quest’anno i provvedimenti siano arrivati troppo in ritardo. Infatti è necessario tenere conto anche della loro applicazione: se da una parte gli atti normativi rappresentano una necessaria forma di tutela, la vera differenza verrà fatta con l’effettiva attuazione delle misure previste da parte delle imprese».
Conclude Leonardo Archini, coordinatore della Flai Cgil di Fermo: «Come federazioni sindacali auspichiamo la tempestiva applicazione delle indicazioni da parte delle aziende del territorio e chiederemo, a partire dalle imprese di maggiori dimensioni, di stipulare specifici accordi aziendali, così come previsto dal protocollo nazionale, che contengano buone prassi da diffondere tra tutte le imprese del Fermano. Infine confidiamo nella partecipazione attiva da parte delle autorità competenti in materia, sia nello svolgimento dell’attività di vigilanza e di risposta alle segnalazioni, sia nella ancor più importante attività di prevenzione e di supporto all’attuazione delle misure necessarie a tutelare la salute e la sicurezza dei lavoratori».
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