Monte Rinaldo guarda al futuro con le comunità energetiche rinnovabili, Borroni al tavolo del Cnel

ROMA - «Siamo stati invitati – le parole di Borroni – per raccontare le tematiche che i Comuni di piccole entità dell’entroterra possono affrontare difronte all’attuazione di un piano strategico come quello della creazione di una Cers (comunità energetica rinnovabile sostenibile)». «Ci sarà un altro incontro in autunno, sempre sul tema delle comunità energetiche e di questo welfare energetico che sta diventando sempre più importante, la nostra idea – l’anticipazione fatta da Barbara Toce, presidente del Centro Studi Carducci – è quella di organizzarlo nelle Marche, ne abbiamo parlato al tavolo odierno riscuotendo già i consensi a partecipare di molti degli autorevoli intervenuti oggi»

Il futuro energetico rappresentato dalle energie rinnovabili, a questo guarda Monte Rinaldo con la partecipazione all’importante tavolo “Le cooperative del sole- un’opportunità per i consumatori” tenutosi oggi a Roma, presso la sede del Cnel-Consiglio Nazionale dell’Economia e del Lavoro. 

Il tema dell’incontro è stato l’importanza e la necessità delle Cers (comunità energetiche rinnovabili sostenibili) cioè quelle entità che mettono insieme enti e privati per interventi di efficientamento energetico e sostenibilità ambientale. 

Al prestigioso incontro il Comune di Monte Rinaldo è stato invitato come portavoce dei Comuni dell’entroterra marchigiano facenti parte del cratere del sisma. La delegazione partita in rappresentanza ha visto in prima linea il sindaco Gian Mario Borroni accompagnato da Barbara Toce, presidente del Centro Studi Carducci e da Ennio Fano consigliere esterno del Cnel. 

Da sin. Gian Mario Borroni, Barbara Toce ed Ennio Fano

«Siamo stati invitati – le parole di Borroni – per raccontare le tematiche che i Comuni di piccole entità dell’entroterra possono affrontare difronte all’attuazione di un piano strategico come quello della creazione di una Cers (comunità energetica rinnovabile sostenibile). Le comunità energetiche sono un modello di sviluppo importante che possono far raggiungere gli obiettivi di risparmio energetico e sostenibilità ambientale anche nei piccoli Comuni. Il mio ringraziamento – la conclusione di Borroni – al Presidente del Cnel Renato Brunetta per questa importante opportunità di confronto».

«Una giornata molto interessante – la dichiarazione della Toce – e molto importante, che ci ha visti protagonisti grazie ad uno dei membri del Centro Studi Carducci, l’ingegner Ennio Fano, da sempre innamorato delle Marche e che per questo motivo non perde l’occasione di dare visibilità ai nostri piccoli Comuni ogni volta che se ne presenta l’occasione. Ci sarà un altro incontro in autunno, sempre sul tema delle comunità energetiche e di questo welfare energetico che sta diventando sempre più importante, la nostra idea – l’anticipazione fatta dalla Toce in conclusione – è quella di organizzarlo nelle Marche, ne abbiamo parlato al tavolo odierno riscuotendo già i consensi a partecipare di molti degli autorevoli intervenuti oggi».

«La drammatica situazione di spopolamento –  spiega Fano –  dei paesi montani delle Marche richiede una molteplicità di interventi da sviluppare su vari settori. Quello dell’energia deve essere uno di questi e rappresenterà un contributo a migliorare la qualità di vita e anche a ridurre le spese relative energetiche. Come si concretizza una comunità energetica? Si tratta di costruire prima una società dove – espone Fano – partecipano sia Comuni che privati, nella quale poi devono essere fatti investimenti per dare vita alle installazioni relative alle fonti rinnovabili. L’energia ricavata potrà venire usata a prezzi inferiori dai cittadini del territorio, quella in eccesso viene rivenduta. Un percorso lungo, complesso, ma di cui è necessario parlare in vista di una prospettiva di comunità sostenibile».

Antonietta Vitali

 


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