Un successo straordinario. Boom di ingressi, ben 32 mila, per la mostra Children, con oltre 50 fotografie del celebre fotografo americano Steve McCurry, che dal 20 dicembre 2024 al 6 luglio 2025 (doveva terminare il 4 maggio 2025 poi è stata prorogata) è stata ospitata nella Sala dei Ritratti di Palazzo dei Priori. L’esposizione tematica, ideata e curata di Biba Giacchetti, ha esplorato un percorso emozionante sull’infanzia, realizzata nell’arco di quasi cinquant’anni di carriera di McCurry con immagini, provenienti da ogni angolo del mondo, che ritraggono i più piccoli in scene di vita quotidiana, offrendo un omaggio a questo periodo straordinario della vita. La mostra è stata promossa dal Comune di Fermo con il contributo della Fondazione Cassa di Risparmio di Fermo, in collaborazione con Orion57, partner Mus-e del Fermano, mentre l’organizzazione è stata curata da Maggioli Cultura e Turismo.
«Numeri veramente importanti, un risultato che parla da solo – le parole del Sindaco Paolo Calcinaro – una mostra che ha ricevuto apprezzamenti e numerosi attestati per la bellezza e l’interesse che ha suscitato, un regalo che abbiamo fatto con questa mostra alla comunità ed al territorio, un percorso espositivo nel quale è stato possibile ammirare le opere dedicate al tema dell’infanzia, uno sguardo sul mondo, un evento culturale che è partito a Natale e che fino a luglio ha inanellato successi e ingressi importanti per come racconta l’umanità. Un grazie all’assessore alla cultura Micol Lanzidei ed a Maggioli Cultura per questo evento che ha suscitato richiamo, attenzione ed interesse».
«Un grande successo per una mostra che è stata aperta pochi giorni prima di Natale 2024 e che è stato un evento culturale di straordinario interesse – ha detto l’assessore alla cultura Micol Lanzidei – un evento che ha confermato ancora una volta come la qualità premi sempre, come l’attenzione a artisti e a temi che sanno coinvolgere pubblico e visitatori risulti essere la carta vincente per promuovere la città, per farla conoscere ed essere motivo di attrazione culturale. Ingressi che sono stati registrati non solo nei periodi canonici e di vacanza ma anche in quelli in cui la destagionalizzazione ha dimostrato di essere premiante. Ad ammirare MCurry visitatori italiani ma anche numerosi inglesi, tedeschi e francesi. Questa mostra è stata anche la dimostrazione dell’apertura della città ad un offerta culturale che non contempli esclusivamente le classiche esposizioni d’arte ma che sa cogliere l’arte a 360 gradi, come in questo caso, in cui a farla da padrona è stata la fotografia che con maestria ha saputo immortalare occhi, gesti, sguardi che parlano più di tante parole. Il mio senso di gratitudine va ovviamente a tutti coloro che hanno scelto di visitare la mostra ma anche al grande lavoro di squadra che ha permesso l’ottenimento di questi risultati quindi a Maggioli e agli Uffici Comunali per l’impegno e la grande dedizione».
E’ stata una straordinaria galleria di ritratti che ha esplorato tutte le sfaccettature dell’infanzia, accomunate da un elemento universale: lo sguardo dell’innocenza. I bambini immortalati da McCurry, pur diversi per etnia, abiti e tradizioni, condividono la stessa energia inesauribile, la gioia di vivere e la capacità di giocare anche nei contesti più difficili, spesso segnati da povertà, conflitti o condizioni ambientali estreme. Il visitatore è stato guidato in un viaggio ideale accanto a McCurry, attraverso paesi come India, Birmania, Pakistan, Tibet, Afghanistan, Libano, Etiopia e Cuba. La mostra ha raccontato storie di gioia, resilienza, famiglia e amicizia, immortalate con empatia e rispetto. Tra le immagini più iconiche spicca quella della piccola afghana ritratta in un campo profughi nel 1984, diventata un simbolo universale delle sofferenze inflitte dalla guerra. Questo scatto precede di anni la stesura della Carta dei Diritti dei Bambini, approvata dalle Nazioni Unite nel 1990, e continua a testimoniare l’urgenza di tutelare l’infanzia in tutto il mondo.
In questo scenario globale, McCurry ha voluto anche sensibilizzare il pubblico sul tema dello sfruttamento infantile, ha catturato l’eterna resilienza dei bambini, la loro capacità di trovare gioia anche nelle situazioni più difficili. Un esempio è lo scatto dei bambini che giocano su un carro armato arrugginito, trasformando uno strumento di morte in un giocattolo, oppure quello in cui giocano con delle ruote sotto antichi esemplari di baobab in Madagascar.
Prosegue ed è visitabile, invece, fino al 27 luglio sempre a Palazzo dei Priori la mostra dal titolo Rinascimento a Fermo, a cura di Vittorio Sgarbi con Walter Scotucci, che offre un focus particolare sul Cinquecento e permette di scoprire il periodo rinascimentale della storia millenaria di Fermo, che rientra nella cultura denominata Rinascimento adriatico e si offre come primo invito alla ricerca e alla ricognizione. Un periodo, infatti, non ancora compiutamente indagato e di cui non sono stati conclusi studi quanto mai necessari sui principali protagonisti che operarono in quest’area tra gli ultimi decenni del Quattrocento e del Cinquecento.
Per poter lasciare o votare un commento devi essere registrato.
Effettua l'accesso oppure registrati