«Si torna a parlare della gestione finanziaria dell’ente attraverso l’annuale appuntamento con l’assestamento generale dell’esercizio finanziario del comune di Fermo. Detta azione si concretizza attraverso la verifica delle coperture finanziarie degli investimenti, le variazioni ai capitoli di bilancio e con la verifica della congruità del fondo crediti di dubbia esigibilità. Il fondo accantonato per crediti di dubbia esigibilità è pari ad euro 6.738.318, e l’equilibrio della gestione dei residui è dato dai circa 16.292.754 delle spese e dai 30.571.939 delle entrate». Il capogruppo Pd nel consiglio comunale di Fermo, Sandro Vallasciani, si concentra sui numeri. Ieri pomeriggio, infatti, si è riunito il Consiglio comunale, un’assise dove per alcuni versi i conti dell’ente sono passati in secondo piano vuoi per le dimissioni del presidente del consiglio Francesco Trasatti vuoi per il tema caldo della giornata: la mozione sull’interruzione volontaria di gravidanza, poi approvata.
Ma i conti, con in questo caso gli equilibri di bilancio 2025, hanno pur sempre la loro valenza, anche e soprattutto per l’esponente dem: «I tagli previsti nel bilancio di previsione 2025 sono di 177.392 per la spending review, 61.480 per le spese informatiche ed euro 100.854 quale accantonamento obbligatorio come fondo obiettivi di finanza pubblica. Un ulteriore maggiore spesa nel 2025 è costituita dalla adesione alla rinegoziazione dei mutui che comporta nell’anno un importo di euro 145.284. Ad ulteriormente condizionare il bilancio 2025 vi sono gli accantonamenti legati al fondo contenzioso per euro 898.799, fondo società partecipate per 363.975 di cui 111.173 già spesi per la liquidazione della Solgas Immobili srl, euro 330.000 per arretrati contrattuali del personale ed euro 240.000 per maggiori oneri contratto di pubblica illuminazione. Nonostante le componenti negative del bilancio di esercizio, legate alle maggiori spese ed accantonamenti vari, il comune di Fermo, nel periodo aprile-luglio 2025 ha effettuato 3 mega variazioni al bilancio comunale la prima di euro 950.000, la seconda di 387.000 e quella contenuta nel provvedimento di assestamento e salvaguardia pari ad ulteriori 535.000 euro. In pratica l’amministrazione comunale, patologicamente affetta da bulimia finanziaria, ha incrementato la spesa del bilancio di circa 1.873.000 euro non già per particolari esigenze e progetti ma per coprire nuove e vecchie spese in barba ad ogni principio di programmazione e pianificazione delle risorse. In questa ultima variazione al bilancio, pari ad euro 535.000, sono di tutta evidenza le maggiori spese per la cultura per circa 229.640 euro, oltre ad altri 133.857 per manutenzioni varie. La “bulimia finanziaria” patologia di cui è affetta l’amministrazione comunale non è un esempio di buona e oculata gestione dell’ente, che dovrebbe programmare con maggiore rigore ed efficacia la gestione delle risorse che si rendono disponibili nel corso dell’esercizio, mirando più ad interventi con benefici strutturali e di lungo periodo. In sintesi, le variazioni eccessive al bilancio comunale possono causare problemi di gestione, rischi finanziari e compromissione della qualità dei servizi. La normativa prevede strumenti per la gestione delle variazioni, ma è fondamentale che queste siano motivate, giustificate e ratificate dagli organi competenti, tenendo in debito conto che mancano ancora 5 mesi alla chiusura dell’esercizio finanziario e che nel corso degli stessi potrebbero essere necessarie ulteriori coperture per spese imprevedibili alle quali sarà sempre più difficile fare fronte».
Colpo di scena in Consiglio comunale, il presidente Francesco Trasatti si dimette
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