La città che vogliamo lancia la mozione sul cessate il fuoco

FERMO - I consiglieri spingono anche il riconoscimento dello stato della Palestina

Il gruppo consiliare de La Città che Vogliamo (da sin. Savino Febi, Manolo Bagalini, Francesco Trasatti e Nicola Pascicci)

Il consiglio comunale dell’8 luglio scorso, si è svolto la prima volta dopo tanti anni (Fermana in serie B; Fermo Provincia), alla presenza di un numerosissimo pubblico, con un vario target d’età: oltre alle già note dimissioni del presidente Trasatti, in forza alla lista La Città che Vogliamo, e alla mozione sull’IVG favorevolmente accolta, La Città che Vogliamo si è fatta portavoce, insieme a Stefano Fortuna consigliere di M5S, della mozione su: ‘cessate il fuoco immediato e riconoscimento della Palestina’.

«Le premesse avanzate- fa sapere Nicola Pascucci, segretario de La Città che Vogliamo- sono state l’importanza di una soluzione pacifica del conflitto israelo-palestinese basata sul principio dei due Stati, come più volte sottolineato dalla comunità internazionale anche grazie alla risoluzione 67/19 dell’assemblea generale delle Nazioni Unite che nel 2012 ha concesso alla Palestina lo status di Stato osservatore non membro; la violazione sistematica, da parte dell’occupazione israeliana, dei diritti umani; le enormi sofferenze inflitte, in maniera indiscriminata, ai civili. Partendo dalla considerazione che il consiglio comunale, quale ente locale impegnato nella difesa dei diritti umani, ha la responsabilità di adottare posizioni che rispecchino i principi di giustizia e solidarietà internazionale, abbiamo chiesto al sindaco di far pervenire ad Anci e istituzioni interessate la richiesta di un cessate il fuoco immediato, riconoscimento ufficiale dello stato di Palestina, promozione di azione concrete di solidarietà. Abbiamo ricordato il mandato di arresto internazionale a carico di Netanyahu accusato di genocidio, a fronte del quale l’Italia si mostra cieca; l’impossibilità per le associazioni governative di far arrivare aiuti alimentari nonché dell’economia del genocidio ovvero le armi che l’Italia invia a Israele come più volte documentato da Francesca Albanese, relatrice speciale delle Nazioni Unite per i territori palestinesi, nei confronti della quale sono state emesse sanzioni da parte del governo USA”. Alla discussione è intervenuto il sindaco Calcinaro dicendosi fortemente aderente alla individuazione dello stato palestinese e condannando l’uccisione di civili pur invitando a non dimenticare l’Ucraina. Anche di fronte a quella che non può essere definita guerra non essendoci in campo due eserciti ma la volontà di eliminare l’intero popolo palestinese, fa specie l’astensione dei consiglieri Bargoni, Giacobbi, Tulli e Rocchi- conclude Pascucci- soddisfatti che la mozione è stata accolta favorevolmente, ringraziamo che ci sostenuto: ancora una volta si tratta di istanze venute dal basso, da diverse associazioni di giovani con cui ci siamo confrontati oltre che dalla segretaria provinciale di AVS Sabrina Isidori in rappresentanza del suo gruppo, perché alla Città che Vogliamo piace il ‘noi’: piace lavorare ‘insieme’».


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