Non è passato inosservato l’affondo del consigliere comunale di Forza Italia Lorenzo Giacobbi nei confronti del primo cittadino Paolo Calcinaro dopo la votazione sulla mozione Ivg farmacologica in regime ambulatoriale. L’accusa che il forzista muove al primo cittadino è quella di spostarsi su posizioni care al centrosinistra mentre si «ammicca al centrodestra per una candidatura alle regionali». Ed è stato proprio il primo cittadino a rispondere prima sul piano strettamente politico ma poi anche nel merito. «Spesso e volentieri il consigliere Giacobbi si dimena puntando il dito verso il sindaco. C’è un’evidente differenza di fondo tra me e lui, che evidentemente fatica a comprendere, parliamo di due due mentalità diverse. Io mi sono sempre mosso dentro liste civiche e non dentro partiti politici proprio perché mi ritengo una mente libera, difficile da rinchiudere rispetto ad ordini che arrivano diretti ed eterodiretti specie quando parliamo di diritti civili e temi etici. Lui ha iniziato da pochissimo l’attività politica e lo ha fatto cercando un paio di volte partiti che vanno per la maggiore, seppur nel breve lasso di poco tempo. Tra l’altro diventandone organico e prendendo un ruolo retribuito all’interno dello stesso partito e quindi c’è il rischio che a volte l’indipendenza di pensiero possa esserne limitata».
Ma la questione si sposta poi sul tema che ormai da mesi è al centro del dibattito in consiglio comunale, l’interruzione volontaria di gravidanza, e che ha portato alla recente votazione favorevole. «Sul tema noi parliamo dell’applicazione nel nostro territorio di una legge dello Stato che può piacere o non piacere ma essendo una legge dello Stato deve trovare il pieno riconoscimento. In tal senso si sta impegnando anche l’attuale direttore Grinta che questo sa e questo cerca di favorire. Posso non essere d’accordo su una delle mozioni perché le associazioni Pro Vita (che svolgono un importante lavoro) non possono essere escluse dai consultori ma questo non può invalidare lo spirito di una mozione che vuole che nel nostro territorio si arrivi agli standard previsti per legge. Chi va incontro ad una scelta difficile, sofferta e dolorosa non può essere sottoposto anche ad un vero e proprio nomadismo che rende ancor più lacerante una fase così difficile di una vita. Questo credo sia qualcosa di totalmente condivisibile, al di là delle posizioni che ognuno può legittimamente tenere».
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