Con l’inizio della seconda settimana di luglio possiamo tranquillamente affermare di essere entrati nel vivo della stagione estiva ed alcuni stabilimenti balneari del litorale sangiorgese iniziano ad effettuare i loro primi bilanci su questa stagione. «Per quanto riguarda il mese di giugno – racconta Barbara Quinzi direttrice dello stabilimento/gelateria “Quibeach – abbiamo registrato un incremento nell’affluenza di turisti con particolare aumento di famiglie provenienti da fuori regione, differentemente dagli scorsi anni in cui il turismo era principalmente straniero di questo periodo». Il trend al rialzo viene confermato anche dai non lontani colleghi del “Nomad” Marco Capanna e Chiara Capesciotti che hanno riscontrato una più forte presenza di turisti tedeschi, americani ed inglesi, ma il target di punta dei cosiddetti “chalet” sangiorgesi.
Lo zoccolo duro del turismo di questa nostra piccola località balneare rimangono sempre le famiglie del Fermano, come afferma Andrea Serafini, dello stabilimento “Marakaibo”: «Siamo stati stabili, abbiamo dei clienti affezionati che riconfermano i loro ombrelloni e i loro periodo di vacanza ogni anno, quindi non abbiamo visto troppe flessioni per quanto riguarda gli arrivi da fuori, una flessione per quanto riguarda gli arrivi infrasettimanali poiché con lo smart-working dettato dalle esigenze del Covid ci eravamo abituati ad una situazione un po’ “pompata”».
«Il problema che ci tocca affrontare ogni stagione – afferma Erica Petrini che si occupa della gestione dello stabilimento “Dubai Beach” – è la ricerca del personale, diventa sempre più difficile ogni anno poiché la maggior parte dei candidati che troviamo è composta da minorenni, soggetti che la burocrazia rende più difficili da assumere, mentre i diciottenni si focalizzano magari più sullo studio o nel godersi l’estate». Serafini delinea un quadro diverso assicurando che lui ed il suo staff non hanno incontrato difficoltà nella ricerca del personale poiché sono riusciti a riconfermare la squadra dell’anno precedente.
Abbiamo chiesto ai vari gestori quali fossero i punti di forza e le debolezze di Porto San Giorgio ed in cosa la nostra piccola perla costiera, che detiene la bandiera blu da 24 anni come ci ricorda il presidente regionale della Sib-Confcommercio Romano Montagnoli, potesse migliorare. Per rendere Porto San Giorgio una realtà più competitiva secondo Marco Capanna e Chiara Capesciotti una soluzione, poco realizzabile dal loro punto di vista, sarebbe quella di effettuare investimenti finalizzati alla organizzazione degli eventi, mentre per la guida del Dubai Beach il problema principale della vita notturna sangiorgese risiederebbe nella sicurezza e nella impossibilità di proseguire le serate oltre le due del mattino: «E’ fondamentale dare la possibilità agli esercenti di prolungare gli orari delle serate, capita spesso che, siccome la gente non esce prima di mezzanotte, ci tocchi chiudere proprio nel momento in cui il locale si sta riempiendo. Ultimamente – prosegue Erica Petrini – abbiamo avuto diversi problemi con gruppi di ragazzi che hanno picchiato un nostro amico che si era rifugiato dietro al bancone, appena vista questa scena hanno iniziato a lanciare bottiglie di vetro all’interno del locale…in dodici stagioni una cosa del genere non mi era mai capitata».
Spostandoci più a nord e dirigendoci al Wind Surf abbiamo incontrato Romano Montagnoli che ha presentato un quadro piuttosto roseo e speranzoso della situazione: «Confrontandomi spesso con altre realtà mi sento di dire che non abbiamo nulla da invidiare ad altre località balneari: abbiamo delle belle spiagge, puliti, i servizi essenziali funzionano tutti, i prezzi, nonostante le polemiche di inizio stagione, sono in linea con le comodità offerte e, più o meno, tutte le concessioni offrono un punto ristoro. Potremmo magari discutere sull’assenza di parcheggi, comune anche ad altre località, e qualche problema di viabilità, ma, nonostante ciò, mi sento di dire che non siamo secondi a nessuno!»
Porto San Giorgio rimane, nonostante le difficoltà, una meta apprezzata dai turisti locali e non. Le criticità non mancano, dalla ricerca del personale alla gestione della vita notturna e delle infrastrutture, ma lo spirito d’iniziativa dei gestori, unito alla qualità dei servizi offerti e alla bellezza del litorale, lascia ben sperare per il prosieguo della stagione. Con una maggiore sinergia tra amministrazione, operatori e cittadini, Porto San Giorgio può ambire a consolidare ulteriormente il proprio ruolo tra le mete turistiche più apprezzate dell’Adriatico.
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