di Sandro Renzi
Quello che è stato fatto in tre anni e quello che si farà nei prossimi. A margine del Cda della Steat di questa mattina, il presidente della società di trasporto pubblico, Remigio Ceroni, ha fatto il punto sul lavoro svolto dal Consiglio di amministrazione che ha guidato nell’ultimo triennio e che ha raccolto, in prospettiva del prossimo impegno triennale, il plauso degli amministratori e degli enti soci. Occasione per illustrare gli obiettivi raggiunti dalla società pubblica che ha nella Provincia e nel Comune di Fermo i partner e gli azionisti più importanti.
E proprio il trascorrere di un triennio ha spinto i componenti del Cda a fare un bilancio del lavoro, tracciare un quadro preciso partendo, ci tiene a chiarire lo stesso Ceroni, dai ringraziamenti. In primis quelli alla proprietà, ovvero i sindaci, e poi al personale «che ha consentito a questa società di crescere e svilupparsi in modo straordinario» al punto da voler riconoscere in fase di contrattazione nell’accordo di secondo livello una ulteriore gratificazione. Il salario accessorio è passato già da 350mila euro a 700mila euro. Ma quali sono stati gli obiettivi raggiunti? Ceroni fa parlare i numeri attraverso le slide lasciando da parte qualsiasi polemica con la passata gestione della Steat.
Si parte dal valore della produzione cresciuto dai 9.442.469 euro del 2021 a 15 milioni di euro entro l’anno «con un incremento del fatturato del 60% raggiunto in maniera lineare. Erano 12 nel 2023». Balzo in avanti anche per i km percorsi. Dai 3.259.469 del 2022 ai 4.800.000 (previsione per il 2025). Anche in questo caso un aumento pari a circa il 50%. «Tanto ha contribuito l’attivazione delle corse su Roma » spiega ancora Ceroni prima di passare ai dati sull’utile di esercizio. Ed anche in questo caso segno più: si punta, per il 2025, al milione di euro partendo da un saldo negativo di 417.913 euro del 2022.
«Con questi numeri – ha rimarcato il presidente – è possibile portare a casa i risultati anche in una società pubblica, non solo nel settore privato. Questi sono numeri reali e non apro alcuna polemica. Parlano i dati. Come i rimborsi alle banche. Ad oggi abbiamo pagato 4.720.000 di debito e arriveremo a 5.650.000 entro l’anno. Se qualcuno avesse qualche dubbio ci sono le contabili dei versamenti fatti. Si tratta di rate di mutui accesi in passato. Saldare non è stata un’impresa facile. Ma adesso abbiamo alleggerito il peso di qualche milione di euro di debito e questo ci rende un’impresa ancora più forte. Siamo passati al rapporto fatturato debito 3-1 contro l’1-1 inziale».
Ancora i numeri. «Sono stati fatti investimenti per 10.219.590 euro in nuovi autobus a basso impatto ambientale e 6 milioni sono arrivati dalla regione Marche a fondo perduto. «Si possono fare investimenti senza accendere mutui, e noi lo abbiamo fatto. Un grazie al governatore Acquaroli e all’assessore Brandoni. Ovviamente abbiamo dovuto sborsare prima 10 milioni di euro e poi ci sono stati rimborsati». Sono stati acquistati 62 autobus e solo una decina sono usati.
Capitolo personale: sono state 62 persone tra autisti e amministrativi in un momento in cui le industrie sono in crisi e chiudono. E nel Cda di oggi altre due assunzioni. Pensionamenti (40), dimissioni, ma allo stesso tempo tutti rimpiazzati. Basti pensare che solo per il servizio di trasporto su Roma occorrono 18 autisti. Per non parlare poi del Tfr che era depositato in azienda» ha aggiunto Ceroni.
«Come abbiamo fatto non lo so – parentesi scherzosa per Ceroni- ma i numeri parlano da soli». Dati che fanno guardare con più fiducia al futuro. L’obiettivo primario ora è la nuova sede da realizzare in contrada Girola a Fermo. L’attuale, in via D’Acquisto, non è più idonea per ospitare 130 pullman. Capannoni fatiscenti e uffici senza finestre, ha lamentato Ceroni. A fare il punto ci ha pensato l’assessora all’urbanistica di Fermo, Maria Antonietta Di Felice. «Manca la convocazione della conferenza dei servizi – ha spiegato quest’ultima – la nuova sede si inserisce in un quadro che ridisegna Molini e Campiglione. Operazione che ci permetterà di liberare un’area strategica a ridosso del centro storico. Con questo Cda siamo in sintonia e finalmente c’è una intesa». Punto di partenza è l’accordo di programma, lo strumento tecnicamente più agevole. Ceroni ha snocciolato altri numeri. Riguardano il servizio Freccia Roma. «Ad oggi abbiamo staccato 25.372 biglietti dal 1 gennaio. Contiamo per settembre di andare in pareggio e coprire le perdite degli inizi. Il prezzo è stabile e sono previste promozioni per over 65, studenti, forze dell’ordine e disabili».
A complimentarsi per il lavoro svolto anche il Presidente della Provincia, Michele Ortenzi. «Sono soddisfatto della squadra – ha detto – quando la politica ha responsabilità di governance diretta e deve effettuare scelte, come fatto tre anni fa per la Steat, finisce che abbiamo i fari accesi e puntati addosso. Ebbene oggi possiamo dire di aver fatto la scelta giusta. La nuova sede è necessaria, attualmente si lavora in maniera precaria e la società ha bisogno di spazi in vista di un riposizionamento anche economico del territorio provinciale con una geografia economica che sta mutando e con un baricentro che si sta spostando a Campiglione».
Apprezzamenti sono arrivati anche dalla Prefettura che riconosce alla Steat il merito di aver lavorato come farebbe “il buon padre di famiglia” partendo dal risanamento dei debiti e salvaguardando le risorse umane.
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