«Apprendiamo dalla stampa che l’amministrazione comunale ha affidato l’incarico all’Università di Bologna per uno studio finalizzato “a valutare le tecniche di messa in sicurezza definitiva della cattedrale, che tuteli l’ambiente e la salute e sia compatibile con il vincolo di tutela”. Auspichiamo che nell’incarico sia stata fatta esplicita richiesta di una perizia basata su nuovi prelievi e non su quelli già effettuati da laboratori non accreditati per gli elementi che ad oggi presentano maggiori sforamenti dei limiti di legge (piombo, arsenico, rame e cromo)». A dirlo è il coordinamento delle associazioni ex Fim di Porto Sant’Elpidio.
«Auspichiamo inoltre che nel team di lavoro sia presente un esperto in chimica del restauro di beni vincolati, così come espressamente indicato dal soprintendente, durante la conferenza dei servizi del 16-04-25.
Ci aspettiamo che venga concretizzata la nostra richiesta già inoltrata e reiterata, di avere un incontro congiunto con l’università, la soprintendenza e l’amministrazione, al fine di poter condividere tutte le nostre conoscenze, documenti tecnici in nostro possesso e il bagaglio di informazioni quarantennali, in uno spirito di collaborazione fattiva».
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