“Costa dei Borghi”, riflessioni e perplessità di Elvezio Serena sul brand fermano

Elvezio Serena

riceviamo da Elvezio Serena e pubblichiamo

«Sabato scorso ho partecipato con curiosità alla presentazione del progetto “Cantiere Turismo”, sei comuni della riviera fermana si sono uniti per valorizzare il territorio: Altidona, Campofilone, Fermo, Pedaso, Porto S. Giorgio, Porto S. Elpidio. Iniziativa lodevole, mi complimento con l’assessore Anna Lisa Cerretani, con i sindaci e gli assessori dei comuni che hanno lavorato con convinzione per raggiungere l’obiettivo.

Ero ansioso di conoscere l’esito del progetto: è stato ufficializzato il brand “COSTA dei BORGHI – Riviera Fermana – Tra mare e Sibilla”, scaturito dalla compartecipazione di operatori turistici, associazioni, stakeholder locali e cittadini.

La società incaricata dello studio ha spiegato che il termine “Riviera” non è stato usato perché già utilizzato per la Riviera del Conero e per la Riviera delle Palme, poi però Riviera Fermana è comparso come sottotitolo….

Come secondo sottotitolo è stato scritto “Tra mare e Sibilla”: non capisco perché invece di Sibilla non hanno scritto Sibillini, corrispondente alla conosciutissima catena montuosa e all’omonimo Parco nazionale.  

Se lo scopo evidenziato è quello di attrarre turisti soprattutto da Germania, Svizzera, Austria e Paesi Bassi scrivendo solamente “mare” qualcuno potrebbe avere difficoltà a capire se il Fermano si trova sull’Adriatico, sul Tirreno o davanti allo Jonio. Perché non scrivere allora “tra l’Adriatico  e i Sibillini”. 

Vanno pure bene i simboli: le onde azzurre del mare, le curve verdi delle colline, ma i cerchi, che rappresenterebbero le torri dei borghi, dovrebbero avere una colorazione sul marrone. 

Non si vede alcun riferimento alla regione Marche, che in ambito europeo dovrebbe essere sufficientemente conosciuta e avrebbe aiutato nella promozione.

Il termine borghi è ormai troppo sfruttato: leggi e piani nazionali, regionali, di associazioni, ecc. Tutti si riempiono la bocca con i Borghi, poi in pochi sono quelli che decidono di andarci a vivere o a lavorare. Da capire cosa si intende per borghi, quelli certificati “Borghi più belli d’Italia”, “Borghi autentici”, “Borghi maestri”, o altro.

Non vedo perché, anche nel sondaggio online, si è dovuto prevalentemente utilizzare il termine Costa, che fa pensare più a una peculiarità di isole o zone molto esclusive (Costa Azzurra, Costa Smeralda, Costa Amalfitana) anziché ad un litorale piatto come il nostro.

Per queste riflessioni mi trovo d’accordo con chi ha già sollevato perplessità sulla denominazione del brand turistico.

Ho votato online, e invitato a votare semplicemente “Riviera della Marca Fermana”, una denominazione che richiama la storia millenaria del territorio collegandola all’attualità. E che accenna la nostra regione, le Marche.  

Se proprio era necessario un sottotitolo, o una prosecuzione del titolo, si poteva scrivere “tra l’Adriatico e i Sibillini”. Che poteva essere solo in inglese, e avrebbe potuto dare un tocco di internazionalità, ad esempio “Adriatic sea & Sibillini mountain”. Tutti, italiani e stranieri, avrebbero capito facilmente.

Approfitto per sollevare una perplessità, dato l’ambiente in cui si è svolto l’evento, dove sono entrato per la prima volta: l’Auditorium “Sandro Pertini” dell’ex Mercato coperto. 

Un luogo storico per circa cinquanta anni per i fermani, e non solo, che poteva essere intitolato, ad esempio, “Sala del Commercio”.  Non era difficile dedicare allo stimato presidente della Repubblica altra sala (o piazza, via, largo, ecc.) della città».

 


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