di Serena Murri
La band degli Europe infiamma Marina di Altidona per il Wondergate Music Festival. Il celebre gruppo svedese, icona del rock anni ’80 e primi anni ’90 è stato il protagonista della prima serata dedicata alla musica dal vivo al parco Due Ponti. Nella stessa cornice, si esibiranno anche Willie Peyote questa sera e Fiorella Mannoia il 21 luglio. Ci sarà spazio anche per altre band, dedicate al mondo dell’elettronica e del metal, con appuntamenti per tutto il mese di luglio e agosto.
Ma veniamo a ieri sera: una grande attesa ha anticipato l’arrivo degli Europe sul palco. La band non ha deluso le aspettative, è arrivata sul palco puntuale alle 21.30. “Esordio” con On broken wing giusto per far capire che Joey Tempest & c. erano carichi e per dare la giusta scossa al pubblico presente. La voce del front man è sempre la stessa, chiara e possente, il passare degli anni non l’ha scalfita, mantiene la stessa estensione vocale e quel lirismo che l’ha sempre caratterizzata. Gli Europe hanno alternato pezzi hard rock a brani più da rock melodico. E Joey Tempest, perfettamente a suo agio sul palco, tra un brano e l’altro si è rivolto al pubblico: «Come va, Marina di Altidona?» inserendo il nome della città anche tra i suoi lirismi.
E poi i grandi classici, da Rock the night a Scream of anger, da Sign of the times a Hold your head up (un brano registrato due anni fa), l’intramontabile Carrie, una delle ballate che li ha resi celebri al grande pubblico, poi ancora Open your heart. La dedica è tutta per il luogo in cui si stavano esibendo: «I’m gonna want you Altidona! Rock me now, Altidona. Rock me like you never done before». E poi via con Ready or not. Il cantante, Joey Tempest, si è subito ambientato allo slang locale e ripetutamente ha detto: «Oh Fra’! Daje Fra’! Daje jò!».
Dopo una breve pioggia, sono Tempest e gli Europe sono tornati sul palco con il brano che tutti aspettavano e che forse li caratterizza più di altri The final countdown che ha mandato il pubblico in delirio. Quasi uno stacco “studiato”, quello “offerto” dalla pioggia, per caricare ancora di più band e pubblico al gran finale. Un brano che per tutti rappresenta un inno alla vita e alla gioventù, “un conto alla rovescia per qualcosa di grande che doveva succedere”. Un brano del 1986 che non solo ha consacrato il loro successo planetario ma, oggi, testimonia ancora quanto una canzone al di là degli anni trascorsi e delle tendenze musicali, possa essere sempre attuale ed apprezzata. Scritta per essere il brano d’apertura dei concerti, è diventata poi la hit inconfondibile che tutti conoscono.
Gli appassionati del genere rock non hanno voluto perdersi una performance, durata circa un’ora e mezza, che rimarrà nella memoria a lungo. Il concerto è piaciuto ai locali ma non solo, tante le presenze arrivate da fuori provincia e regione, e che hanno confermato non solo che la location del parco Due ponti è adatta ad eventi del genere ma che può crescere ancora. Ad assistere al concerto svariate autorità locali, con in testa la sindaca Giuliana Porrà. E anche il presidente della Regione Marche non ha voluto perdersi lo spettacolo, anzi ha anche strappato un selfie con una delle band più iconiche degli anni ’80 e primi ’90: «Questi signori alle mie spalle hanno fatto la storia della musica! Che piacere questa sera accogliere gli Europe nelle Marche, ad Altidona» il post del governatore.
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